Questa estate l’Etna ha fatto bella mostra di sè, ma la cenere ce la siamo trovata dappertutto.
E chi si dimentica ottobre 2001/gennaio 2002 quando decine e decine di centimetri di cenere ci accompagnarono per tutto l’autunno? E i danni a tutte le colture? Ve li ricordate? Nessuno ci rimborsò … nemmeno un centesimo!
Oggi mostro alcune foglie di arancio, in contrada Gerbini, dove la cenere emessa qualche giorno fa si è depositata.
Quella potenzialmente dannosa è quella posta fra i frutti.
Che fare in questi casi, in assenza di venti che possano far cadere questa cenere? Dei passaggi con il turbo-atomizzatore “a vuoto”, cioè senza acqua, ma solo con la ventola accesa alla massima velocità in modo da simulare un vento forte e far cadere la cenere.
Speriamo solo che l’Etna abbandoni l’attività stromboliana …
Qualche giorno fa l'Agea ha pubblicato una nota con la quale si fregiava di aver pagato 1,83 miliardi di euro ai produttori di tutta Italia. Ebbene: i pagamenti sono stati "da elemosina". Piccole porzioni dell'importo dovuto e i cosiddetti "ecoschemi" (una delle ultime cose strampalate della attuale politica agricola comunitaria) non sono stati pagati. E non è stato pagato nemmeno il premio "bio". Vorrei ricordare all'Agea che siamo al 27 novembre! Agea, dove sei che non ti vedo!
E' difficile che l' Etna abbandoni la fase stromboliana (più correttamente<definita "parossistica")..In ogni caso l' attuale fase nulla ha a che vedere con le imponenti eruzioni di quel periodo, anche se si prevede che sia il preludio ha una vera e propria eruzione in grande stile.
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