In un bruttissimo momento per tutta la nostra agricoltura il blog fa il suo ruolo: ricevo decine di telefonate al giorno ed anche diverse email, le più disparate.
Oggi ne pubblico due.
La prima è una interrogazione Parlamentare fatta dall’on.le Giovanni Burtone ed altri, e proprio l’on.le Giovanni Burtone mi prega di pubblicarla.
QUESTION TIME IN COMMISSIONE
On.li Giovanni Burtone, Oliviero Nicodemo, Antonino Cuomo, Giusi Servodio, - Al Ministro delle Politiche Agricole e Forestali
Per sapere, premesso che:
- In questi giorni migliaia di produttori agricoli siciliani e di braccianti stanno contestando l’assenza di interventi dei governi nazionale e regionale per fronteggiare la difficile situazione congiunturale nel comparto agrumicolo e per superare le difficoltà economiche causate dalle crisi di mercato;
- i costi di produzione, tra il 2000 e il 2012, hanno subìto l’aumento del 31 per cento, mentre nello stesso arco di tempo i prezzi all’origine non sono cresciuti;
- su circa 200mila imprese attive in Sicilia, sono oltre il 20 per cento quelle a rischio chiusura nel 2012, per un totale di circa 3 milioni di giornate lavorative in meno e un taglio di 30 mila posti di lavoro;
se non ritenga necessario anche attraverso le opportune iniziative normative:
a) dichiarare lo stato di crisi per tutto il settore agrumicolo e conseguente esenzione dal pagamento degli oneri fiscali e previdenziali;
b) promuovere l’estensione dei benefici previsti per le avversità atmosferiche anche ai danni economici provocati dalla crisi di mercato;
c) promuovere il finanziamento, in maniera adeguata, del Fondo di solidarietà nazionale e, di concerto con la Regione siciliana, un intervento finanziario per favorire il conferimento del prodotto a scopi umanitari;
d) determinare per il prossimo triennio la riduzione degli oneri previdenziali per le aree montane e svantaggiate;
e) promuovere le sospensioni sull’obbligatorietà del Durc;
f) bloccare per le aree agrumetate la rivalutazione degli estimi catastali;
g) promuovere un’intesa sottoscritta fra Ministero del Tesoro, ABI e organizzazioni agricole per riconoscere ai produttori agrumicoli crediti agevolati;
h) modificare i rapporti all’interno della filiera agro-alimentare, per un riequilibrio della catena del valore, al fine di assicurare la giusta remunerazione dei produttori e favorire la ripresa dei consumi alimentari.
Roma, 17 gennaio 2012
On. Giovanni Burtone
On. Oliviero Nicodemo
On. Antonino Cuomo
On. Giusi Servodio
Caro On. Burtone, dimentica che la Sicilia non è solo agrumi. C'è pure una realtà frutticola importante che negli ultimi anni versa in uno stato di forte crisi, sicuramente maggiore rispetto a quello dell'agrumicoltura, per i maggiori e più considerevoli costi di produzione, a fronte di prezzi di vendita che ogni anno vanno riducendosi. Purtroppo o per fortuna in Sicilia, nella peggiore delle ipotesi,esistono le industrie di trasformazione ove possono essere conferiti gli agrumi, cosa che invece non c'è per la frutta fresca. Per gli agrumi ci sono i titoli ovvero i diritti all'aiuto comunitario, per la frutta no.
RispondiEliminaI commercianti di agrumi sono tanti e, quindi, nell'ambito di una libera concorrenza c'è, seppur minima, una possibilità di difesa da parte dell'agrumicoltore.
Per la frutta, invece, il mercato è oligopolistico, ma all'inverso, e, quindi, quei pochi commercianti ormai rimasti e che spesso poi rivendono a commercianti siciliani più "grandi", fanno il bello ma quasi sempre il cattivo tempo. Fermo restando il Suo impegno politico in favore degli Agrumicoltori si ricordi pure dei FRUTTICOLTORI, dato che quei politici che dovrebbero farlo e che conoscono bene i problemi,alcuni sotto il profilo tecnico-economico altri sulla base della conoscenza del territorio da Loro governato, non lo fanno.
Sperò che ciò Le possa essere utile per ulteriori riflessioni sull'agricoltura siciliana.
Caro Corrado consentimi questa consideraione di parte.
Saluti Michele Rizzo
Azzeccatissima....sentiamo cosa risponderà mercoledi prossimo al question time il ministro.
RispondiEliminaPongo tutta la mia solidarietà al settore agrumicolo regionale, ma gli onorevoli (se così si possono chiamare) non dovrebbero dimenticare cha la sicilia produce pure (a guadagno ZERO) olive, mandorle, grano e tantissimi altri prodotti che si trovano nella stessa situazione o se no peggio del settore agrumicolo, ma tanto loro lo sanno e gli fa pure piacere, VOTATELI ANCORA VOTATELI.
RispondiElimina