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La confusione 2°

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Fra i commenti di ieri ce n’era uno di Francesco Costanzo, vicepresidente della Camera di Commercio di Catania relativo al post “La confusione”. Lo pubblico per “diritto di replica”.
Caro dr. Vigo, mi permetta di rispondere al suo poco attento lettore, che evidentemente non ha letto bene il Progetto della Camera di Commercio o che, se lo ha letto bene, lo ha artatamente travisato, che la Camera di Commercio di Catania, con il Progetto Arancia Rossa, non ha lanciato alcun marchio aggiuntivo a quelli esistenti, nè si è proposta di promuovere il prodotto in Italia o all'Estero. Semplicemente con tale progetto la Camera di Commercio si propone di incrementare il consumo di spremute di arancia rossa nei bar e negli alberghi di Catania,dove si consumano meno spremute di tante altre città, pur essendo la Provincia di Catania il luogo principe per la produzione di arance, cercando di coinvolgere tali esercizi a presentare meglio il prodotto ed ad offrirlo ad un prezzo popolare. Se il suo lettore permette, noi vorremmo che nei bar e negli alberghi di Catania si consumassero arance della provincia di Catania. C'è qualcosa di male in ciò? Certamente, avevamo pure pensato di usare la dizione "Arance rosse di Sicilia", ma abbiamo scartato subito l'idea perchè, perchè tale dizione è protetta e avremmo dovuto costringere bar ed alberghi a rifornirsi solo di prodotto IGP. Giacché la commercializzazione del prodotto IGP rappresenta purtroppo una percentuale quasi insignificante sulla massa del prodotto commercializzato avremmo decretato il fallimento dell'iniziativa prima della sua nascita: è già difficile convincere gli 88300553esercenti ad acquistare prodotto siciliano, figurarsi se li dovevamo costringere a cercare con il lanternino il prodotto IGP. In quanto alla domanda che si pone il lettore, il quale si chiede a cosa serva l'IGP, suggerisco, di girare la stessa domanda direttamente al Consorzio di Tutela, visto che in dieci anni di esistenza e utilizzando cospicui contribuiti pubblici, non è riuscito ad incrementare significativamente la commercializzazione del prodotto a marchio. In quanto all'iniziativa "sconnessa con tutto il resto".... mi chiedo dov'è questo resto? Io finora non ho visto un bel nulla. Con un po' di malizia a questo punto penso che a scriverle non sia stato un produttore agrumicolo in buona fede,al quale andrebbe comunque tutto il mio rispetto, ma uno degli esponenti di quei fantomatici Enti che girano attorno all'agricoltura e che in questi anni hanno più pensato a promuovere sè stessi e i loro stipendi utilizzando soldi pubblici, che a promuovere i prodotti siciliani. Se così fosse, prima di fare le bucce a chi tenta di fare qualcosa per aiutare i nostri produttori, sarebbe bene farsi un piccolo esamino di coscienza.
Grazie dell'ospitalità.
Francesco Costanzo, vicepresidente della Camera di Commercio di Catania.

Commenti

  1. Una risposta che m'era sfuggita.
    Complimenti al Vicepresidente che, se posso permettermi, è tra i pochi dirigenti siciliani ad aver percepito l'importanza di interloquire col mondo reale anche attraverso un blog.
    Corrado, a leggere la scheda del progetto l'idea non mi sembra affatto peregrina, è circoscritta ai pubblici esercizi della prov. di CT si ma è previsto anche un contributo in c.c. per l'acquisto delle spremitrici. La bontà del progetto risiede tutta, però, nella correttezza degli esercenti ... come sempre, del resto. E non voglio dilungarmi su quello che potrebbe accadere perché passerei per un pessimista cronico.
    Buona giornata e buona spremuta.

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  2. domani mattina pubblico la risposta del dott. agr. Alessandro Scuderi, Presidente del Consorzio di Tutela Arancia Rossa di Sicilia IGP

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  3. finche il consorzio IGP non si occuperà di commercializzazione,come il consorzio dell'uva di mazzarone o il consorzio del grana padano,rimarrà sempre una delle tante occasioni di sviluppo sprecate per la Sicilia...

    poi quando uno vi vede litigare per nulla(u postu),di fronte alla marea di arance che potevano essere vendute a un prezzo decente,fate solo rimettere.

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  4. Forse la cosa migliore da fare è la vendita dell'agrumeto: per le mie arance rosse non c'è futuro. è possibile che non si capisca che l'immagine dei prodotti di qualità va tutelata da tutti in modo sinergico? Se gli addetti ai lavori (cciaa, presidente cia, ecc.) offrono messaggi che generano confusione e non riescono a mettere a punto la valorizzazione attraverso la differenziazione dei prodotti, I produttori non riusciranno mai a far capire al consumatore che deve pagare un premium price per il prodotto di qualità che remuneri tutti i protagonisti della filiera. Ci meritiamo l'ennesimo contributo per l'acquisto delle macchinette spremiagrumi che foraggiano il canale horeca, qualche (uno) costruttore e qualche compiacente rappresentante di ...

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  5. .........ma uno degli esponenti di quei fantomatici Enti che girano attorno all'agricoltura e che in questi anni hanno più pensato a promuovere sè stessi e i loro stipendi utilizzando soldi pubblici, che a promuovere i prodotti siciliani.
    DOTTOR COSTANZO MA SI RIFERIVA PER CASO A LEI???????

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  6. Scusate, ma la crescita del Consorzio e' una crescita delle superfici soggette al disciplinare o della reale produzione venduta a marchio IGP?

    Perche' non si pubblicano sul sito web del Consorzio i dati della commercializzazione a marchio nelle varie annate?

    Non pensate che questo possa fare chiarezza sulla validita' o meno di questo Ente?

    Infine concordo con uno degli anonimi, vedere litigare quando l'agrumicoltura va allo sfacelo e' assolutamente imbarazzante.

    Delfo Fusillo

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  7. “confusione” si. Sono un produttore agrumicolo in buona fede, ma …mi scusi sig.Costanzo, con tutto il rispetto per la sua carica di Vicepresidente della Camera di Commercio, ma l’ha stabilito lei che la provincia di Catania è il luogo principe per la produzione di arance ? Ho appreso dal blog del dott. Vigo che lei è pure nel consiglio d’amministrazione del consorzio IGP, e ne parla male ? invece di sostenerlo con le iniziative della C.C.?, ma si dimetta subito. Mi chiedo perché la Camera di Commercio deve avere un suo Progetto per le arance (di Catania) ? Compito e dovere della camera di commercio è dare sostegno alle imprese del comparto e ai progetti collettivi da loro proposti , non inventarsi progetti per i fatti suoi. Allora che ognuno faccia la propria parte collaborando con le proprie competenze specifiche, per un sano sviluppo di tutto il comparto ci vuole solo questo . Le incompetenze non possiamo più permetterci di tollerarle !
    Pino Lo Castro da Francofonte

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  8. Approposito di "confusione" smentisco tassativamente che il Sig. Costanzo faccia parte del Consiglio di amministrazione del Consorzio di Tutela della Arancia Rossa IGP.
    Sicuramente il lettore prima di scrivere non ha avuto l'accortezza di entrare nel sito del Consorzio e leggerei
    l'organigramma.

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  9. penso sia opportuno che il Signor Costanzo e tutti coloro che hanno portato avanti questo progetto "confusione" si dimettano subito, restituiscano le risorse sperperate e chiedano scusa ai produttori ... oppure, insensibili, attendano ancora. tanto prima o poi i forconi li cacceranno fuori dai palazzi dorati. Lo stato dell'agricoltura siciliana si spiga subito con il fatto che il sig. Costanzo rappresenta i produttori agricoli in seno alla Camera di Commercio: poveri agricoltori.

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