06 agosto, 2012

riecco il cotone

L'anno scorso ho scritto sulla reintroduzione della coltura del cotone in Sicilia. Ho pubblicato molte foto riprese sia nel campo di Gela che in quello di Catania.
Poi ... seguì la polemica della raccolta ... con la raccoglitrice promessa dall'Assessore (D'Antrassi) e mai inviata, con la polemica dei fondi per la ricerca promessi (€35.000,00) e non erogati ... insomma una sorta di telenovela ... disarmante.
La foto qui a sinistra è relativa al campo di Gela dell'anno scorso.
Quest'anno la sperimentazione è proseguita (foto qui a sinistra).
Pubblico l'email che mi ha inviato il prof. dott. agr. Carmelo Santonoceto.
Caro Corrado,
come ti ho già accennato in una precedente e-mail, anche quest’anno prosegue la ricerca sul cotone. Si tratta di una prova prettamente sperimentale che prevede la valutazione del comportamento di due varietà (Elsa e Juncal che, nella trascorsa annata, avevano fornito i migliori risultati) in combinazione fattoriale con tre epoche di semina (31 marzo – 21 aprile e 12 maggio) e due regimi di coltivazione (convenzionale e biologico).
Alla prova si aggiungono 1,5 ettari di pieno campo impiantati a scopo dimostrativo.
In base all’esperienza acquisita nel 2011, abbiamo ritoccato gli interventi di tecnica colturale e i risultati non si sono fatti attendere. La coltura è in ottimo stato: per rendersene conto basta mettere a confronto le due foto allegate, scattate, rispettivamente, il 2 agosto 2011 e il 19 luglio 2012.
Lo scorso anno, nella seconda decade di luglio, le varietà attualmente allo studio iniziavano a fiorire; quest’anno, presentavano capsule più grosse di una noce.
Se le cose dovessero procedere senza inconvenienti (come il forte attacco della nottua gialla del pomodoro, Helicoverpa armigera, che, nel 2011, causò notevoli danni alla coltura) prevedo che conseguiremo risultati superiori rispetto a quelli già lusinghieri della scorsa annata.
Sono ottimista e, malgrado la mia indole sia tendenzialmente prudente, sono convinto che, dal punto di vista agronomico, anche alla luce del nuovo panorama varietale oggi disponibile, non esistano problemi per una riconsiderazione della cotonicoltura nella Piana di Gela. La specie è in grado di tollerare l’elevato tasso di salinità delle acque irrigue dell’area (attualmente stiamo irrigando con acque che presentano una conducibilità di 4 mS cm-1, corrispondente a circa 3 grammi di sale per litro di acqua) e, inoltre, colloca il suo ciclo in un intervallo in cui il terreno rimane vuoto: tra la dismissione della carciofaia (ovviamente si dovrà rinunciare alla raccolta degli ovoli) e la semina del frumento. Gli ostacoli ancora da superare, per un proficuo inserimento del cotone negli ordinamenti colturali della piana di Gela, si trovano a valle della coltivazione della specie e riguardano problemi di natura sociale ed imprenditoriale che vanno ben oltre le mie competenze.
Rinnovo a te l’invito a visitare il campo sperimentale e lo estendo a tutti coloro che, per interesse o per semplice curiosità, volessero aggregarsi. Io sarò sul posto la mattina di mercoledì 8 agosto. Il campo si trova in località Rinazzi ed è visibile dalla Catania-Gela (sulla sinistra, provenendo da Catania), qualche chilometro prima di entrare a Gela. Per eventuali comunicazioni la mia e-mail è csantonoceto@unirc.it.
Un caro saluto,
Carmelo Santonoceto
Ho promesso che andrò e pubblicherò le foto, magari raffrontandole con quelle dell'anno scorso.
Grazie.

2 commenti:

  1. UNA PRECISAZIONE: L'informazione introduttiva è errata, i fondi sono stati erogati con ritardo rispetto alla prova varietale svolta nel 2010-2011, e sono serviti a realizzare e condurre la sperimentazione di 3 epoche di semina x 2 varietà e per 2 regimi di coltivazione in questa annata agraria 2011-2012 come ha esposto il prof. Santonoceto nella lettera. La raccoglitrice è stata pure fatta arrivare in campo mediante l'interessamento dell'Assessore D'Antrassi, anche se già erano stati determinati tutti gli indici di resa a livello sperimentale

    RispondiElimina
  2. Domani, infatti, su questo pubblico una email del prof. santonoceto

    RispondiElimina