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Elezioni Sicilia: i programmi

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Come promesso ecco i programmi dei candidati alla Presidenza della regione Siciliana.
Da oggi pubblico la parte del programma di ogni candidato, relativamente all’agricoltura.
Lo pubblico perchè chi visita il blog potrà farsi un’idea e scegliere.
Sabato e domenica mi sono attaccato al telefono ed ho inviato decine di email e messaggi su Facebook per poter reperire questi programmi direttamente dai Candidati.
Pubblico, quindi, in ordine di ‘arrivo’, ovvero chi per primo mi ha risposto sarà il primo ad essere pubblicato e così via.

images (2)I FORCONI
Egr dott. Vigo le invio le linee programmatiche, del “Popolo Dei Forconi” che ho l’onore di rappresentare , per quanto riguarda il settore AGRICOLTURA , partendo da alcune considerazioni generali e dall’analisi di quelle che crediamo siano le cause della crisi profonda che stiamo vivendo.
AGRICOLTURA
13000 questo numero rappresenta lo specchio dell’agricoltura Italiana, tante sono infatti le aziende che hanno smesso di operare nel solo primo trimestre 2012, sul dato nazionale al sud e isole spetta il triste primato con una percentuale di oltre il 40% di aziende chiuse. Quali le cause di questa crisi che per il settore primario inizia nel 2003/2004?

- GLOBALIZZAZIONE Lo sviluppo dei trasporti ha causato l’ingresso sul nostro territorio di prodotti di ogni genere provenienti da paesi terzi, spesso spacciati per prodotti Italiani da operatori con pochi scrupoli, non aventi nessuna garanzia di tracciabilità, a prezzi con cui noi non possiamo competere perché i loro costi di produzione sono un decimo dei nostri.

-LOBBIES COMMERCIALI E MULTINAZIONALI. Siamo alla presenza di un mercato che non è più di libera concorrenza, tutti i settori dell’agricoltura sono controllati da lobbie di ogni genere: Il settore ortofrutticolo è sotto il totale dominio della Grande Distribuzione Organizzata, che impone prezzi d’acquisto da fame, promozioni sottocosto (a carico dei produttori), scontistiche di fine anno capestro; per contro i loro ricarichi variano dal 100 al 150% danneggiando in questo modo anche il consumatore. I comparti cerealicoli, del latte e della zootecnia sono in mano a delle multinazionali talmente potenti da imporre il prezzo del grano, dei cereali minori, del latte e della carne a livello mondiale. Anche i costi di produzioni, ormai insostenibili, sono determinati dalle multinazionali della chimica, dei fertilizzanti e dell’energia.

-BUROCRAZIA . Nonostante le tanto sbandierate semplificazioni, le aziende sono strozzate, sommerse da adempimenti burocratici spesso inutili, leggi e normative spesso farraginose e inconcludenti. La Regione Siciliana pur avendo il più alto numero di funzionari addetti all’agricoltura in Italia, ha il primato della lentezza e dell’enorme mole di leggi e leggine che si traducono in montagne di carte. Tutto ciò comporta un aggravio di costi, insostenibile per le aziende già al limite della sopravvivenza. La nostra classe politica regionale e nazionale, sorda a qualsiasi richiesta e proposta è spesso complice di chi strangola gli agricoltori.

PROPOSTE INTERVENTI DI BREVE PERIODO

-Legge antitaroccamento per i prodotti provenienti dall’ estero e spacciati per italiani, che preveda procedimenti penali e chiusura dell’attività per un periodo di cinque anni

-esposizione del doppio prezzo di acquisto e di vendita sui banchi della grande distribuzione

-Obbligo alla GDO che il 70% dei prodotti sia di provenienza regionale

-Normare i contratti con GDO con contratti garantiti dalla Regione e sottoscritti alla presenza di organizzazioni di categoria

-Carta di Credito per avere accesso ai prestiti bancari garantiti dall’assessorato e che compensi eventuali rimborsi e crediti vantati dall’azienda nei confronti do stato regione o enti pubblici

-Riduzione del 50% dei costi dell’energia elettrica, considerando che in Sicilia abbiamo la stagione irrigua più lunga d’Europa e per contro abbiamo il costo a kW più alto d’Europa, si tratterebbe di un intervento non di assistenzialismo ma che ci equipara con le aziende operanti in altre regioni d’Italia e in Europa.

-Riduzione delle accise sui carburanti agricoli. Anche in questo caso le nostre condizione pedoclimatiche, determinano costi di lavorazioni più alti rispetto ad altre aree agricole italiane ed estere, considerando inoltre che in Sicilia si raffina oltre il 40% del petrolio che arriva in Italia, tale richiesta appare più che legittima

INTERVENTI DI LUNGO PERIODO

Gli interventi che rappresentano le linee programmatiche del movimento nel breve periodo, sono ispirati dalla consapevolezza che siamo di fronte ad una profonda crisi delle finanze regionale e statali, si tratta infatti nella maggior parte dei casi di interventi a costo zero per l’amministrazione pubblica, che sicuramente darebbero respiro alla nostra martoriata agricoltura. Crediamo comunque che per essere competitivi sui mercati e per arrivare ad avere un’agricoltura di alto livello bisogna intervenire con riforme strutturali ed incisive, che vanno inserite in un periodo di più ampio respiro.

-A causa della posizione geografica della nostra isola,nessun sviluppo può prescindere da interventi nel settore dei trasporti: Incentivazioni per le cosiddette autostrade del mare e strutturare il nuovo aeroporto di Comiso con aree attrezzate ed aerei cargo per il trasporto di merci deperibili. Lo scalo di Comiso potrebbe rappresentare un’importante snodo per i mercati del nord Europa e non solo

-vera e seria riforma dell’apparato burocratico regionale che si traduca in leggi, normative e circolari semplici e chiare, ristrutturazione delle SOAT che non vuol dire rotazione coatta come è stato fino ad oggi.

- In un periodo di crisi di rilevante importanza diventa l’incentivazione dei centri di ricerca in tutti i settori, bisogna evitare che l’agricoltore spesso in cerca di colture da reddito faccia sperimentazione sulla propria pelle

-Leggi che incentivino l’associazionismo e la concentrazione dell’offerta, adattandole alla nostra agricoltura e alla nostra tradizione.

-Creazione di Consorzi che possano prendere in gestione il settore alimentare del deperibili e non deperibile , negli ipermercati presenti sul territorio regionale

La ringrazio per averci interpellato e per l’attenzione che lei ha per un settore che consideriamo di vitale importanza per l’economia della nostra amata e martoriata Sicilia

La saluto cordialmente Mariano Ferro

Commenti

  1. Quando su un argomento il politico medio, non ha idee chiare,ricorre alla parola magica: "multinazionali"...che funziona sempre.
    Ma io di multinazionali che decidono il prezzo del grano duro non ne ho mai viste.



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