Ricevo dal Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia e pubblico.
Gentilissimi,
vi invio una brevissima nota del Distretto in merito ad un fatto assai sgradevole avvenuto in Sicilia.
Mi sembra doveroso sottolineare il fatto e soprattutto il pensiero di quanti in Sicilia non intendono affatto rassegnarsi allo stato di fatto.
Grazie per la vostra auspicabile collaborazione.
Ho allegato anche una foto scattata personalmente.
Cordialità
Federica Argentati
Presidente Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia
Un grido di rabbia dalla Sicilia
Troppo poco, troppo poco denunciato,
troppo poco sottolineato quanto successo in Sicilia pochi giorni fa,
quanto successo alla Sicilia agrumicola quando hanno dato fuoco a sei
camion più altri attrezzi di una delle aziende leader della
commercializzazione dell’arancia siciliana ( Arancia Rosaria) a
Belpasso in provincia di Catania.
“ Quando l’ho
saputo mi sono venute le lacrime agli occhi, non solo per il danno
economico all’azienda ( che comunque si aggira, a detta dei
proprietari, intorno a 400.000 €) ma per il significato che un
“metodo” come questo ha in questa terra tanto generosa quanto
disgraziata! E’ necessario che tutti i siciliani e non solo si
rendano conto delle condizioni in cui le aziende, anche le più
organizzate ed evolute, sono costrette a lavorare ed a confrontarsi
sul mercato e quanto quasi inosservata possa, invece passare una
notizia come questa”.
Nelle more che la
giustizia faccia il proprio dovere, il Distretto Agrumi di Sicilia
intende, con forza, sottolineare quanto successo ad una delle tante
aziende del proprio territorio che lavorano in un momento assai
complicato sia da un punto di vista economico sia sociale al fine di
amplificare la necessità di denuncia, di sostegno e di sdegno con la
quale è necessario rispondere ad un atto come questo.
In questo, il
Distretto si rivolge anche e soprattutto al neo presidente della
Regione Rosario Crocetta con la certezza che la sua sensibilità in
tale direzione sarà tale da dare forza al concetto che “tali
metodi” non devono e non possono più essere considerati “Tipici”
del nostro territorio ma che al contrario di Tipico.. ci sono e ci
devono essere solo le nostre produzioni.
Anche solo questo
serve a cambiare cultura in Sicilia.
Per la nostra
generazione e soprattutto per quella dei nostri figli”.
Presidente Distretto
Agrumi di Sicilia Dott.ssa Federica Argentati
se il rimedio viene affidato alle leggi che il Parlamento ha sfornato e fra queste la legge n.3 e quella n.87 del mese di giugno scorso, sconsiglio ogni fiducia nelle istituzioni deputate.Gli interventi e gli aiuti sono affidati a funzionari incompetenti, incapaci , specie quelli impegnati in Prefettura, e la procedura è farraginosa e predisposta solo per illudere i denuncianti. Attenti poi alle denunce ed ai processi penali. Occuperanno la vostra vita e vi produrranno solo odi , critiche e difficoltà incredibili.
RispondiEliminami dispiace molto vedere queste foto che testimoniano come la Sicilia sia una terra difficile. E' necessario stringersi intorno alle imprese sane e supportarle nei momenti di difficoltà certi che con il lavoro onesto ed i sacrifici si possa costruire un futuro migliore.
RispondiEliminaGino