Prendo spunto da un articolo pubblicato due settimane fa su teleborsa.it dal titolo "Le banche staccano la spina all'agricoltura" (che riporto sotto) per sottolineare come da ormai oltre quindici anni almeno non esiste più il credito agrario di esercizio per le aziende agricole.
Reintrodotto due anni fa, non viene più utilizzato massicciamente come si faceva un tempo, proprio perchè le banche sono restìe a concederlo.
E quindi ... si va avanti coltivando male ... e in affidamento sul conto corrente e con interessi al limite dello strozzinaggio.
Le banche non concedono crediti agrari non solo per le difficoltà economiche diffuse e non solo perchè pretendono garanzie reali esagerate, ma soprattutto perchè non hanno alcuna convenienza a farlo: ciò che incassano dagli interessi passivi dei conti correnti è un "affare" troppo ghiotto da lasciare!
Ecco l'articolo completo:
Le banche staccano la spina all'agricoltura
Il credito agrario erogato alle aziende agricole ha subito un taglio del 22% nel 2012, con il valore delle erogazione sceso al livello più basso dal 2008. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Ismea, in occasione dell'allarme lanciato dalla BCE.
Un rapporto della banca centrale europea, infatti, ha evidenziato che le piccole e medie imprese italiane e spagnole sono al 'top' in Eurozona per quanto riguarda il peggioramento di utili e fatturato nel periodo fra ottobre 2012 e marzo 2013, a causa dell'aumento delle necessità di finanziamento e del corrispondente peggioramento della disponibilità di prestiti bancari.
Una situazione che ha inciso anche sul tasso di mortalità delle imprese agricole, dato che nel primo trimestre di quest'anno il saldo tra nuove iscrizioni e chiusure di imprese è risultato negativo per oltre 13mila unità.
L'effetto credit crunch si fa sentire particolarmente nel settore agricolo, accrescendo le sofferenze che raggiungono i 4,2 miliardi, lasciando in difficoltà oltre 16mila imprese.
Nel 2012 - sottolinea la Coldiretti - è stato erogato un monte-crediti all'agricoltura di 2,11 miliardi di euro, in forte riduzione rispetto ai 2,73 miliardi circa registrati nel 2011.
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