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Arance a terra


Ecco cosa è cominciato a succedere!
Le arance cominciano a cadere vanificando il lavoro di una anno intero.
Qui siamo alla piana di Catania, in zona che poi non è così tanto tardiva, ma nelle zone precoci, quali Francofonte, le colline di Lentini e Carlentini, Motta S.A., Scordia, ecc. la situazione inizia ad essere questa.
Eppure a Roma, notizia telefonica di ieri, nei mercatini rionali e nei supermercati, quindi non nelle "gioiellerie", il tarocco viene venduto a 2,20 €/Kg, mentre a Milano a circa 2,60 €/Kg.

C'è qualcosa che non va nella filiera, c'è una distorsione dei prezzi, dei ricavi e della redistribuzione delle "ricchezze".

E ... nel frattempo, però, il Conosrzio di Bonifica emette cartelle esattoriali, i comuni vogliono l'IMU, la MINI-IMU, l'INPS vuole i contibuti ... insomma un mondo di tasse reclama pagamenti, ma un mondo produttivo non riesce a vendere con soddisfazione i propri prodotti che, d'altro canto, il consumatore paga "a peso d'oro" ...

Commenti

  1. secondo me si crea una sorta di cartello tra i commercianti perchè appena in campagna si sparge la voce che non c'è mercato ,che sensali non ne girano ,che è tutto fermo, che i mercati al nord non richiedono arance ed ecco che nel povero agricoltore si instaura la fobia di non poter vendere il prodotto e lo svende al primo che capita.Una volta innescato il meccanismo ecco che tutti sono coscienti che devono svendere a poco come quest'anno perchè l'annata è "tinta", perchè quest'anno stanno entrando troppe arance dall'estero e intanto al nord vengono vendute a quei prezzi esagerati che frenano ancora di più l'acquisto. Troviamo una soluzione. Parliamone tra produttori, tra piccoli e medi produttori

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    1. parlare tra produttori? ma cos'è una "bestemmia" ! ma quando mai i produttori si sono riuniti per decidere sul loro destino............non lamentiamoci di quello che sta accadendo perche la colpa è anche nostra ,che non abbiamo mai curato il marketing dei nostri prodotti ,e speriamo che venga sempre qualcuno che ci venga a risolvere il problema della vendita.

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  2. salve sono Alfio Bellardita tecnico produttore, a tal proposito sul corriere ortofrutticolo è uscito questo articolo:

    IL GRIDO DI ALLARME DI GUAGLIARDI (MAAS CATANIA): "SURPLUS DI 50 MILA TONS DI ARANCE TAROCCO. SERVE UN TAVOLO DI CRISI"


    Inserito Venerdì, 31 gennaio, 2014 - 14:33

    Cinquantamila tonnellate di arance ‘tarocco’ sono il surplus di produzione, con un’eccedenza di piccolo calibro destinati alla trasformazione. E’ questo è il grido di allarme che le organizzazioni di produttori, riuniti al Maas di Catania hanno lanciato: una situazione che sta mettendo in ginocchio la commercializzazione.



    Il mercato agrumario versa in una situazione di tragica difficoltà non riuscendo a garantire le normali condizioni di vendita dei quantitativi. Ecco perché il comparto chiedendo di dare risposte immediate alla produzione invoca l’avvio di un tavolo di crisi. “Alle istituzioni per ogni ordine e grado si richiede di supervisionare l’intero processo e ove carente di intervenire con tempestività attraverso strumenti di sostegno alla produzione, commercializzazione, trasformazione e con la relativa comunicazione nei modi e tempi di legge – spiega Giuseppe Guagliardi (nella foto), membro del Cda Maas, nonché componente dell’organismo interprofessionale - le soluzioni a questa crisi sono da affrontare in momenti temporali diversi, domattina bisogna risolvere il problema del surplus e dopo domani il problema strutturale”.

    Nello specifico, da subito, le aziende di trasformazione sono invitate ad impegnarsi affinché questo surplus di produzione possa essere trasformato con criteri di sostenibilità economica per la produzione. Di pari passo le organizzazioni di produttori si impegnano ad attivare le risorse programmate per la gestione e la prevenzione crisi con gli strumenti in dotazioni.

    E’ anche necessario coinvolgere l’organismo interprofessionale che sarà attivato per sollecitare un accordo interprofessionale con le industrie di trasformazione affinché si stabiliscano criteri di conferimento che garantiscano gli strumenti di ritiro. In tutto questo il Maas (mercati agroalimentari di contrada Jungetto) si attiverà nella rete dei mercati all’ingrosso nazionale e internazionale di cui è componente, per trovare sbocchi commerciali mediante l’istituzioni di tavoli di concertazione. A più lunga scadenza, invece, le organizzazioni di produttori si impegnano per individuare per il futuro una strategia che punta ad una maggiore aggregazione nel mondo associativo ed un progetto di riconversione varietale che avvicini il prodotto alle esigenze del consumatore.

    Nel frattempo l’organismo interprofessionale proseguirà la ricerca di accordi della filiera per varietà e aree vocate, volte ad soddisfare le richieste del consumatore. E infine, in questa logica il Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia per le sue peculiarità e per i suoi contenuti può rappresentare l’elemento dell’aggregazione e può dare risposte all’attuale situazione di crisi in Sicilia e programmare le strategie di rilancio.

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  3. salve questa purtroppo e una cruda e amara verità e do perfettamente raggione al sig giuseppe in quello ke dice io tempo fa avevo proposto una idea per far fronte a questo problema e mi hanno preso per pazzo in quando volevo far partecipe piu produttori possibili, ma e anche vero chè poi c'è chi la vuole cotta e chi la vuole cruda ma a tutto ce sempre una soluzione, ma se aspettiamo sempre gli altri che facciano il primo passo sperando che possono sistemare le cose, bhe come si dice chi di speranza campa disperato muore.da premettere che sono produttore in questa simile situazione.

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