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Contraffazioni alimentari e ... prezzi ridicoli (in alto ed in basso)

Prendo spunto dall'articolo di ieri a firma di Andrea Lodato sul pomodoro di Pachino "taroccato" per ritornare sulla contraffazione alimentare che, purtroppo, funesta i nostri acquisiti quotidiani.
Arance marocchine spacciate per Siciliane, pomodoro Egiziano spacciato per pomodoro di Pachino, pistacchi Iraniani spacciati per pistacchi Bronte.
Insomma, di tutto e di più.
In tutto ciò il consumatore sceglie spesso frettolosamente la merce che trova sugli scaffali dei supermercati, e non si sofferma sulle etichette.
Ma altrettanto spesso le etichette, o le "tabelle" apposte nei banchi (soprattutto nell'ortofrutta), non corrispondono a verità. E la "confusione" regna sovrana ... apposta, direi!
A ciò si aggiunga che ... i prezzi sono sempre più ridicoli ... ovvero davvero da elemosina ai produttori, e davvero esosi agli acquirenti ... la sperequazione fra la produzione e la vendita ha raggiunto valori insopportabili, e ne deprime la compravendita ... e fintanto che non si comprende ciò ... possiamo gridare quanto vogliamo, ma non si cambierà nulla!

Commenti

  1. Dott.Vigo,oggi il consumatore non acquista distrattamente,ma bensì con la calcolatrice in mano-si preferisce i prodotti più economici perchè le famiglie e i consumatori in generale,hanno i soldi contati e di piu non possono-Il problema non è il prodotto taroccato,bensì io ritenga che il pomodorino egiziano sia buono tanto quello di pachino,ma è ovvio che entrambi i prodotti hanno costi di produzione diverse-in Egitto un operaio costa pochi dollari al giorno,e per di più molti grandi impianti produttivi sono stati realizzati da faccendieri europei con l'utilizzo di fondi europei,grazie alla famosa delocalizzazione e cooperazione internazionale-La globalizzazione !!!,ci dicono,|||La verità è che con i trattati internazionali di cooperazione,vedi accordo -Marocco- UE,Canada- UE, e via cantando,sono saltati tutti i meccanismi di controllo e di difesa delle nostre economie,non essendoci piu confini ,dogane e dazi,i prodotti stranieri prodotti a prezzi infimi,nei paesi di origine,non temono la concorrenza dei nostri prodotti,anzi grazie al loro prezzo s'impongono sul mercato proprio perchè il consumatore deve fare i conti con una crisi economica senza precedenti e con stipendi ,salari e pensioni che valgono sempre meno,poi cè anche colui che non dispone nemmeno di un reddito minimo,quindi per questi prodotti imporsi sul nostro mercato è un gioco da ragazzi-
    A questo bisogna aggiungere che ormai subiamo anche la concorrenza di paesi sviluppati come il nostro,vedasi la concorrenza del grano duro Canadese nei confronti del nostro duro,cio è possibile grazie al fatto che i costi di produzione dei nostri prodotti sono salite alle stelle grazie ad un livello di tassazione e ad una burocratizzazione del nostro sistema produttivo fuori da ogni logica di mercato-
    L' agricoltura italiana,e tutto il resto del mondo produttivo italiano,deve cominciare a valutare seriamente se continuare a stare in questa europa,oppure tornare ad una moneta propria con l'introduzione di dogane e dazi- URGE ,un dibattito pubblico su queste tematiche ,l'italia deve prendere una decisione,se non lo farà,tra qualche anno il nostro comparto produttivo diventerà un malato agonizzante,e riprendersi sarà difficile se non addirittura impossibile-

    cordiali saluti

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