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Coca Cola e agrumi

Mi spiace non essere potuto essere presente ieri, ma mi trovavo a Firenze in Conferenza dei Presidenti di Federazione degli Ordini degli agronomi e Forestali insieme a quasi tutto il Consiglio Nazionale (CONAF).
Riporto la notizia pervenutami da un Comunicato Stampa dell'Assessorato. 
NOTA STAMPA
La Coca Cola Foundation guarda agli agrumi di Sicilia

Per L’Assessore Cartabellotta: “Un matrimonio tra la globalizzazione e le identità territoriali che non vede nella globalizzazione una scomparsa delle identità ma un’opportunità perché queste possano affermarsi”.

Ha preso il via questa mattina, presso l’Università degli studi di Catania, un progetto di ricerca, finalizzato allo studio sull’agro-energia da pastazzo di agrumi, finanziato dalla Coca Cola Foundation (per un importo complessivo pari ad euro 380.000,00) al Distretto degli Agrumi ed all’Università di Catania.

Si tratta di un esperimento innovativo coordinato dal Distretto che ha lo scopo di valorizzare lo scarto della trasformazione degli agrumi, il pastazzo appunto, da rifiuto a fonte di energia.


Il Progetto si comporrà di due parti: una prima fase di studio e ricerca ed una seconda parte che vedrà invece la realizzazione dell’impianto pilota.


Ritengo che l’intervento e l’interesse di una multinazionale privata come la Coca Cola sia una grande opportunità per la Sicilia, oltre che l’esempio di una sintesi perfetta tra la globalizzazione e l’identità. 
Finalmente si va verso una strada che non vede nella globalizzazione una scomparsa delle identità ma un’opportunità perché le identità possano affermarsi.

Gli agrumi peraltro ci consentono di mettere insieme diverse identità di Sicilia: il mandarino tardivo di Ciaculli, l’arancia di Ribera, l’arancia rossa, il limone interdonato, il limone di Siracusa, dove si ritrovano tutta una serie di identità che vengono fuori da  valori colturali e culturali.

Sono molto soddisfatto per quest’accordo con la Coca Cola Foundation, grazie al quale è stato possibile mettere insieme un soggetto privato, il mondo produttivo, il mondo della ricerca ed il mondo imprenditoriale e che vuole essere foriero di nuove intese finalizzate sempre di più a stringere e saldare l’economia globale con le identità territoriali. 

Questo sarà anche lo spirito con cui ci presenteremo ad Expo 2015, dove un mondo intero verrà in Italia per scoprire il valore delle identità dei territori.

Palermo 25 marzo 2014

Dario Cartabellotta


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