Quasi ogni mattina su Facebook, su Twitter scrivo che la Tangenziale di catania è al buio, e la cosa è pericolosissima.
Lo scrivo da anni.
Ieri sul quotidiano LA SICILIA è apparso questo articolo a firma di Carmelo Di Mauro, che riporto qui sotto integralmente.
Speriamo che l'ANAS "si passi una mano sulla coscienza" e provveda al più presto ... così ... magari ... ci avviciniamo all'Europa!
Gli automobilisti sono furiosi. Sono quelli che si "avventurano" sulla Tangenziale nelle ore notturne. Furiosi perché il buio, specie in prossimità degli svincoli, mette in serio pericolo la loro incolumità. Nonostante le promesse e gli incidenti gravissimi che purtroppo con una certa frequenza richiamano la necessità di mettere in sicurezza la strada, l'Anas non si decide ad avviare i lavori. Nella totale oscurità si trova, in particolare, il viale Mediterraneo, l'arteria che collega via Giuffrida col casello di S. Gregorio. E lì di incidenti ne sono già capitati, specie nel tratto battezzato la "curva della morte".
Nonostante le richieste e i solleciti inviati da più parti all'Anas, i cantieri annunciati non sono mai partiti. In redazione giungono continue segnalazioni sulla scarsa visibilità da automobilisti, camionisti, familiari delle vittime degli incidenti. «Non vorrei - scrive un lettore - che si dovessero piangere altre vittime per riportare l'attenzione sulla Tangenziale». La causa? I continui furti di cavi di rame. La situazione si protrae ormai da mesi, ma negli ultimi tempi i furti sono aumentati e i ladri sempre più temerari. Di contro i controlli di polizia e carabinieri diventano sempre più serrati ma la rete viaria è talmente vasta che è impossibile fare controlli mirati ovunque.
Fino all'inizio dello scorso dicembre l'illuminazione dell'A18dir "Diramazione di Catania" era funzionante su tutta la sua estensione, dal km 0,000 (Canalicchio) al km 3,700 (innesto con la tangenziale). Ma nelle notti del 13 e del 30 dicembre il tratto di strada è stato oggetto di due furti di cavi rame. Sicché sono rimaste spente le lampade comprese tra il km 2,000 e il km 3,700, in direzione autostrada, e tra il km 3,000 e il km 2,000, in direzione Catania. Privi di illuminazione anche tratti saltuari compresi dal km 0,000 al km 2,000, in direzione autostrada. In quell'occasione il dirigente Anas Angelo Papalia aveva parlato di programmazione d'interventi di ripristino degli impianti, ma fino ad oggi nulla di nuovo. Anzi. Rispetto ad allora si deve purtroppo registrare un aggravamento della situazione e altri furti di cavi di rame. Dall'Anas assicurano: «La manutenzione si farà, ma qui bisogna fare i conti con i furti». Già, vere e proprie bande specializzate fanno razzia dei cavi. E questi ulteriori furti hanno obbligato l'Anas a riconfigurare ulteriormente i ripristini degli impianti, stimati in circa 600-700mila euro per l'A18dir e in oltre 2 milioni di euro per la Tangenziale. Rimangono in funzione, di fatto, gli impianti di illuminazione delle sole tre gallerie presenti. I furti dei cavi, peraltro, generano danni indiretti ai pali di illuminazione o alle schede elettroniche dei pannelli a messaggio variabile.
Intanto l'Anas e la Polizia stradale collaborano al fine di prevenire i furti e, in alcuni casi, «si è anche riusciti - spiegano dall'Anas - a recuperare i cavi rubati che, tuttavia, risultando danneggiati e tagliati in piccole porzioni, non sono riutilizzabili».
CARMELO DI MAURO
Nonostante le richieste e i solleciti inviati da più parti all'Anas, i cantieri annunciati non sono mai partiti. In redazione giungono continue segnalazioni sulla scarsa visibilità da automobilisti, camionisti, familiari delle vittime degli incidenti. «Non vorrei - scrive un lettore - che si dovessero piangere altre vittime per riportare l'attenzione sulla Tangenziale». La causa? I continui furti di cavi di rame. La situazione si protrae ormai da mesi, ma negli ultimi tempi i furti sono aumentati e i ladri sempre più temerari. Di contro i controlli di polizia e carabinieri diventano sempre più serrati ma la rete viaria è talmente vasta che è impossibile fare controlli mirati ovunque.
Fino all'inizio dello scorso dicembre l'illuminazione dell'A18dir "Diramazione di Catania" era funzionante su tutta la sua estensione, dal km 0,000 (Canalicchio) al km 3,700 (innesto con la tangenziale). Ma nelle notti del 13 e del 30 dicembre il tratto di strada è stato oggetto di due furti di cavi rame. Sicché sono rimaste spente le lampade comprese tra il km 2,000 e il km 3,700, in direzione autostrada, e tra il km 3,000 e il km 2,000, in direzione Catania. Privi di illuminazione anche tratti saltuari compresi dal km 0,000 al km 2,000, in direzione autostrada. In quell'occasione il dirigente Anas Angelo Papalia aveva parlato di programmazione d'interventi di ripristino degli impianti, ma fino ad oggi nulla di nuovo. Anzi. Rispetto ad allora si deve purtroppo registrare un aggravamento della situazione e altri furti di cavi di rame. Dall'Anas assicurano: «La manutenzione si farà, ma qui bisogna fare i conti con i furti». Già, vere e proprie bande specializzate fanno razzia dei cavi. E questi ulteriori furti hanno obbligato l'Anas a riconfigurare ulteriormente i ripristini degli impianti, stimati in circa 600-700mila euro per l'A18dir e in oltre 2 milioni di euro per la Tangenziale. Rimangono in funzione, di fatto, gli impianti di illuminazione delle sole tre gallerie presenti. I furti dei cavi, peraltro, generano danni indiretti ai pali di illuminazione o alle schede elettroniche dei pannelli a messaggio variabile.
Intanto l'Anas e la Polizia stradale collaborano al fine di prevenire i furti e, in alcuni casi, «si è anche riusciti - spiegano dall'Anas - a recuperare i cavi rubati che, tuttavia, risultando danneggiati e tagliati in piccole porzioni, non sono riutilizzabili».
CARMELO DI MAURO
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