Qualche giorno fa l'Agea ha pubblicato una nota con la quale si fregiava di aver pagato 1,83 miliardi di euro ai produttori di tutta Italia. Ebbene: i pagamenti sono stati "da elemosina". Piccole porzioni dell'importo dovuto e i cosiddetti "ecoschemi" (una delle ultime cose strampalate della attuale politica agricola comunitaria) non sono stati pagati. E non è stato pagato nemmeno il premio "bio". Vorrei ricordare all'Agea che siamo al 27 novembre! Agea, dove sei che non ti vedo!
Il blog di Corrado Vigo - agronomo
Il problema sta nel fatto che non esistono piú politici, ma pessimi politicanti. Che grazie all'intercessione di occulte associazioni vengono messi li per grazia di Dio e volontà della Nazione, a ricoprire un ruolo delicato totalmente incompatibile per le loro scarse capacità ed effimere conoscenze, manovrati come "pupi" da torbite lobby assetate solo di denaro, le quali non appena si presenta la possibilità di lucrare, incuranti del "prezzo" da pagare, come mosche carnivore vi depongono le uova, da dove nasceranno le larve che dalla devastazione trarranno nutrimento per il loro divenire.
RispondiEliminaMi permetto di consigliare all'ottimo avv.to Arena di consultare il il libro dossier di Eyvind Hytten e di Marco Marchioni "Industrializzazione senza sviluppo. Gela: una storia meridionale", apparso nel 1970 commissionato dall'allora Anic di Gela.Purtroppo per noi la storia si ripete e non impariamo nulla dagli errori del passato. Oramai siamo irredimibili.
RispondiEliminaFranco Machì