Passa ai contenuti principali

Siamo...alla frutta!

E mentre la campagna agrumi dell'anno passato viene archiviata come la peggiore di sempre...ecco che in Germania...le arance...vengono vendute "al pezzo", ognuna a 69 centesimi di euro...

Commenti

  1. Un giorno un vecchio pastore di bianco pelo dal profondo della sua saggezza mi disse: " je inutili ca allenti a furriari u latti 'nta quarara, si nun ci metti u quagghiu nun quagghia e fummaggiu nun ni mangi" .....

    Traduzione: ( é inutile che stanchi a girare il latte nella caldaia se non metti il caglio non coagula e formaggio non ne mangi) .....

    Ecco caro dott. a noi agrumicultori siciliani ci manca il caglio giusto per farci addensare. Ogni anno spendiamo fiumi di parole sempre uguali, sempre gli stessi discorsi e sempre le stesse promesse, poi come sempre al giungere di ottobre, come in un giradischi rotto, riparte sempre la stessa canzone. Perché stupirci se i tedeschi vendono le arance a 0.69 l'una? É mercato e una volta comprato il nostro prodotto possono rivenderlo a quanto gli pare. Sappiano tutti quanto costa produrre un kg di arance, bene, dobbiamo essere noi TUTTI a non fare uscire un'arancia dagli agrumeti a meno di 0.27 €/kg. dobbiamo "coagularci" e fare massa altrimenti restano solo chiacchiere e continueremo a girare come il latte nella caldaia. Tranquilli che i tedeschi venderanno le nostre arance sempre a 0,69 l'una e la GDO a circa 3,00 €/kg con o senza bollino. E dubito che la concorrenza europea possa soddisfare il mercato e resistere a produrre svendendo il prodotto sottocosto. E per quando riguarda il prodotto africano, penso che il consumatore sa valutare prima di spendere certe cifre.

    RispondiElimina
  2. da anni parliamo sempre dello stesso problema senza mai arrivare ad una conclusione.anni fa,prima dell'introduzione dell'euro,era il mese di novembre.le clementine in Sicilia avevano un prezzo ridicolo e a roma in quei carrettini venivano vendute a 9.000 euro al chilo.eppure le soluzioni ci sarebbero........

    RispondiElimina
  3. Un passo nella giusta direzione credo sia quello di avere ben chiari i problemi che affliggono l'agrumicoltura Siciliana, vedo incoraggiante la consapevolezza degli stessi ma meno le soluzioni sin'ora prese per migliorare la situazione.
    Esempi di successo da cui trarre insegnamento ne abbiamo, quello che manca davvero è una volontà comune, di tutti i produttori che anziché aderire, conferire, associarsi, a una miriade di a.o.p. le quali non fanno altro che frammentare ancora di più la già disorganizzata offerta, dovrebbero capire che mai come ora l'unione può fare la differenza.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Egregio Marco Battaglia, ormai il tempo di filosofare si è compiuto. Non basta fare progetti meramente intellettuali, è finito il tempo di dare le colpe a gli altri, bisogna agire, e agire subito. Ogni mese che passa è un mese in meno di vita per l’agrumicultura siciliana. Chi ha idee che li metta al vaglio, anche se pensa che siano strampalate. Meglio che siano strampalate! Così si stimolano gli altri a ragionare e promuovere nuovi percorsi.

      RICORDO CHE:
      Tutte le rivoluzioni in ogni campo, sono nate da “errori” o partendo da ragionamenti bislacchi, e soprattutto le maggiori scoperte sono state fatte da persone non luminari in materia, in quanto gli esperti essendo troppo rigidi e rigorosi ai loro paradigmi non sono capaci di cogliere le possibili innovazioni, scambiandole spesso per aberrazioni fuorvianti.

      “Esempi di successo da cui trarre insegnamento ne abbiamo”….. QUALI? QUALI? QUALI?

      Iniziamo sin da ora a pensare alla prossima stagione.
      Ognuno di noi porti un mattone e insieme cerchiamo di costruire la nostra casa, che ci ridia dignità e soprattutto un’identità.

      Elimina
    2. Sono perfettamente d'accordo lei, pronto a portare i miei mattoni, credo che la prima cosa da fare sia INFORMARE tutti i produttori, grandi e piccoli, giovani e vecchi affinché chiunque sia in grado di poter operare una scelta, per farlo serve organizzazione e mezzi, secondo lei potrebbe essere un buon punto di partenza?

      Elimina
    3. Certo credo che bisogna come prima cosa ricostruire LA PIAZZA. Si proprio la piazza, l’Agorà che c’era in ogni paese che era il cuore pulsante dell’economia, dove fino a qualche trentennio fa si riunivano tutti gli addetti ai lavori e tramite le interconnessioni tra i soggetti si aveva una chiara visione di come andava il mercato. Considerati i sistemi di comunicazione moderni questo si può ottenere mediante la costruzione di un sito internet autofinanziato dagli iscritti dove:
      - Chiunque sia iscritto senza che si celi dietro l’anonimato (modus operandi diffuso) metta a disposizione di tutti le sue conoscenze
      - Si possa stabilire sulla base di considerazioni soggettive e di votazioni on-line di tutti gli iscritti il prezzo base di vendita per ogni tipo di agrume al di sotto del quale non bisogna scendere anche a costo di perdere la produzione (e qui devono venir fuori gli attributi degli iscritti)
      - Si possa conoscere in tempo reale il prezzo a quanto un iscritto ha venduto e a chi il suo prodotto
      In modo d’avere costantemente un punto di riferimento
      - Si possa avere la possibilità di accedere a diversi database dove attingere i mercuriali dei mercati all’ingrosso
      - Si possano scambiare esperienze dirette su ogni genere di problematiche
      - Dare la possibilità a gli operatori di commercio, in una sezione dedicata, di avanzare richieste di acquisto, e a gli iscritti di offrire il prodotto
      Insomma chi più ne ha più ne metta
      Certo tutto questo ha un costo sia in termini di denaro che in termini di tempo, chi è più esperto di me in questo campo dia delle dritte. Di sicuro bisogna iniziare ad abbozzare uno statuto che regoli i doveri e i diritti di tutti gli iscritti.
      Questa è un’idea

      Elimina
  4. Primo step dobbiamo resettare il modo di fare e pensare di tutti l'individualismo che ci contraddistingue. Se non si procede con questo primo passo il resto sono tutte chiacchiere.

    RispondiElimina
  5. Noto con mia grande frustrazione l’interesse che suscita l’argomento. Rimango basito nel percepire le sgomitate tra i vari agrumicultori che frequentano il blog del dottor Vigo, per chi arrivare primo a scrivere l’idea che pensa possa essere attuabile. Resto attonito dalle recalcitranti posizioni assunte da certi luminari in materia interessati al problema ………..
    MAHH!! Devo dire che sarei stato più contento se anziché la totale indifferenza e l’assordante silenzio, almeno qualcuno avesse avuto il coraggio di darmi del cretino, per quanto di getto sopra ho scritto strizzando gli occhi sul tastierino dello smartphone, motivando seriamente le sue considerazioni senza nascondersi infantilmente dietro l’anonimato. Pertanto avvilito, penso che debba a mio malgrado dare ragione a quanti sostengono che per l’agrumicultura siciliana NON C’E’ PIU’ AIUTO.
    Questo vuol dire che alla stragrande maggioranza degli agrumicultori gli va bene così…….
    FIAT VOLUNTAS DEI.

    Dovranno pur finire prima o poi gli aiuti europei e i vari premi che mantengono in stato catatonico questi zombi, ma in quel momento la freccia del tempo avrà già passato il punto di non ritorno e non gli resterà altro che soccombere lasciando tutto nelle mani di chi ha fatto e sta facendo di tutto per arrivare a tanto.

    Caro Marco, non possiamo dire di non averci provato ad accendere una candela, ma le guerre purtroppo non si affrontano con soli 2 “soldati” e forse qualcun altro che non ha avuto il coraggio di esporsi, ma che di sicuro appartiene a quella categoria di soggetti che sono pronti a disertare vigliaccamente al primo accenno di sacrificio.

    P.S. faccia meditare il fatto che solo un post nel blog ha più di 840 commenti, è ha come tema i premi che deve elargire AGEA. (http://corvigo.blogspot.it/2013/10/agea-premio-unico-in-pagamento.html ) .......... nient'altro da aggiungere!

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Agea, se ci sei batti un colpo!

Qualche giorno fa l'Agea ha pubblicato una nota con la quale si fregiava di aver pagato 1,83 miliardi di euro ai produttori di tutta Italia. Ebbene: i pagamenti sono stati "da elemosina". Piccole porzioni dell'importo dovuto e i cosiddetti "ecoschemi" (una delle ultime cose strampalate della attuale politica agricola comunitaria) non sono stati pagati. E non è stato pagato nemmeno il premio "bio". Vorrei ricordare all'Agea che siamo al 27 novembre! Agea, dove sei che non ti vedo!  

Che fine ha fatto il saldo PAC 2022

Continuo a ricevere messaggi di agricoltori che ad oggi non hanno ricevuto il saldo del premio PAC dall'Agea, eppure settimane fa l'Agea sul sito internet istituzionale vantava di aver eseguito tutti i pagamenti. Un ente irraggiungibile. E che fine hanno fatto i due aerei che l'Agea possedeva, messi all'asta e di cui non si è saputo più nulla? Misteri ... 

Premio PAC in pagamento

Controllate i vostri conti correnti: il premio PAC è in pagamento dalla data del 16 ottobre scorso. E .. poi ci saranno quelli che si lamenteranno per i ritardi, o perchè non sono stati pagati perchè pratiche a controllo ...