In tutti questi anni che mi occupo di agricoltura ho potuto notare una ciclicità degli eventi alluvionali/siccitosi, che si ripresentano agni 10-11 anni.
E di seguito una tabella mostra quanto appena scritto:
Anno
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Siccità
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Piogge persistenti
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1984
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X
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1985
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X
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1989
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X
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1990
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X
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1995
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X
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1996
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X
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2001
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X
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2002
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X
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2004
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X
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2005
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X
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2006
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X
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2012
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X
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2013
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X
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2014
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X
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Cosa si aspetta, quindi, adesso? Almeno dovremmo avere delle piogge, stando alla ciclicità degli eventi.
Ma la cosa strana è che questa ciclicità meteo undecennale coincide con la ciclicità undecennale dell’attività solare; leggete qui: http://it.wikipedia.org/wiki/Ciclo_undecennale_dell'attivit%C3%A0_solare
Egregio Dott. che le attività solari influiscano in un certo modo sul nostro clima generando una ciclicità climatica é risaputo, ciò che é oggetto di discussione e studi tra i vari scienziati, sono le leggi che governano questi fenomeni. Già popoli antichi come i Maya si erano inventati strumenti di misura come il famoso calendario ciclico, che teneva conto delle interferenze sul clima che esercitavano gli astri (non mi chieda come) e gli serviva soprattutto in campo agricolo per la coltivazione del granoturco.
RispondiEliminaOltre alla tabella esplicativa da lei pubblicata, si trovano on-line interessanti tabelle dove si può leggere anche la quantità di pioggia massima caduta, per ogni anno e per relativa zona, in funzione del tempo (1,2,3,6,12,24 ore). Analizzando bene i dati si nota come negli ultimi anni, la quantità di pioggia totale caduta in un evento meteorico si concentri in massima parte nelle prime ore del processo, generando cosi alte concentrazioni di pioggia in poco tempo, per cui non avendo il naturale tempo di corrivazione é causa di gravi danni sul territorio.
Conosco bene questi dati, in quanto li attingo e li aggiorno spesso dai report messi a disposizione dall’Osservatorio delle Acque della Regione Sicilia, o dagli annali pluviometrici raccolti dai vari Consorzi di Bonifica. Li uso per la progettazione ed il calcolo dimensionale di condotte urbane atte allo smaltimento di acque meteoriche, o per determinare mediante calcolo probabilistico la possibile ondata di massima piena di un torrente che sottende un piccolo bacino imbrifero, al fine di verificarne con sicurezza i rapporti dimensionali della sezione dell’alveo. Questo nel caso in cui in prossimità del torrente si intenda eseguire un intervento antropico, che ne alteri la naturale orografia della zona, o i coefficienti di permeabilità del suolo (cementificazione).
Quindi dato che sono già in possesso di questi dati, a volte li studio cercando di trasportarli in campo agricolo, per tentare di determinare i periodi ciclici di piovosità e i relativi volumi di pioggia annua prevedibili nella zona che mi interessa. Devo ammettere che negli ultimi anni, a causa della repentina ed evidente variazione climatica, spesso ottengo deludenti risultati, con eccessivi scostamenti tra le quantità previste e quelle effettivamente misurate. Un altro motivo da non escludere perché ottengo questi scarti di errore é da reputare sicuramente anche alle poche approfondite mie conoscenze delle materie che studiano la meteorologia.