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Lettera da un viticoltore

Pubblico una email ricevuta da un bravissimo ed attento vitivinicoltore siciliano, ma ne ometto il nominativo.

Ciao, come va? 
Io mi sono trasferito a ....... per il periodo di vendemmia e, paradossalmente, lontano dalle carte, a vendemmiare mi diverto molto ma molto di più. 
Mi chiedo, leggendo certe statistiche dove è la verità. L'agricoltura funziona o non funziona? 
Siamo in piena vendemmia e, in generale (dipende sempre dalle varietà e dalle zone) c'è un calo vistoso di produzione, qualità incredibile (alta) e prezzi delle uve che nel migliore delle ipotesi sono allineati a quelli dell'anno scorso (già bassi). Molte cantine dicono "se volete portare l'uva la portate ma senza conoscere prezzo, poi si vede".
Comprare il vino sfuso,  oggi,  costa meno dell'uva, le cantine sono piene di prodotto e la concorrenza spagnola ci sta uccidendo per via dei costi di produzione molto più bassi. 
Mi chiedo però se questi problemi agricoli, riguardano la sola Sicilia (e sud Italia) oppure è un problema generale italiano (ma cozza con le statistiche agricole). Forse la vicinanza con l'Europa centrale,  le migliori infrastrutture e quindi i minori costi agevolano le economie agricole del nord Italia? 
Qui parlo un pò con tutti, operai, camionisti, imprenditori agricoli, cantine, ecc. ecc. Sempre e sole grosse lamentele di non riuscire a tirare avanti.... (Forse gli operai, nel loro piccolo, tra forestale e altro sono quelli con meno pensieri). 
Grande confusione 

Commenti

  1. E come disse quel vecchio vinaio al figlio mentre era in punto di morte….. “figliuolo ti rivelo un segreto…. Ricorda che il vino si può fare ANCHE con l’uva”

    Gentile viticoltore, premetto che non sono molto preparato in materia vitivinicola, in quanto mi interesso della produzione di altro tipo di frutta (arance), ma le posso assicurare che quanto da lei scritto si adatta benissimo anche al mio settore.
    La concorrenza di altri paesi che riescono a fare prezzi più competitivi grazie ad interventi politici lungimiranti, non credo sia l’unica causa della sofferenza dei nostri comparti.
    SPECULAZIONI incontrollate, MONOPOLIO del mercato in mano alle GDO, CONTRAFFAZIONE (legga http://divini.corriere.it/2012/10/04/la-grande-truffa-del-vino-in-polvere-si-muove-linterpol/ ), alta pressione fiscale, GIOCO SPORCO di altri paesi comunitari non produttori, e non per ultimo il totale immobilismo parmenideo dei politici che ci dovrebbero tutelare in Europa, tutto concorre a determinare il nostro stato di sofferenza.
    Alla sua amletica domanda se questi problemi siano solo del sud Italia, a mio modesto parere posso solo dirle di no. Purtroppo da noi ad aggravare la situazione oltre ai succitati “mali” se ne aggiungono altri, ovvero absolete o mancanti infrastrutture, incapacità di cooperarsi dei produttori, e in testa a tutti la malavita organizzata, la quale ancora ben radicata sul territorio influisce tanto su ogni soggetto della filiera.

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