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Mozzarelle ... 2°

Nel post di ieri ho evidenziato i prezzi delle mozzarelle, così per come sono esposti nei banchi frigo dei supermercati.
Oggi vorrei farvi vedere che ... la mozzarella "primo prezzo" della COOP (la Coop sei tu, recita lo slogan) viene prodotta in Polonia.
Cosa commentare dopo aver letto questa notizia ...

Unico invito che rivolgo a tutti: prima di acquistare qualunque prodotto, non solo le mozzarelle, quindi, controllate il marchietto che indica la nazione di produzione.
In questo caso viene indicata la sigla PL.
Ciò che viene prodotto in Italia viene indicato con la sigla IT!!


Commenti

  1. MA LA MOZZARELLA A MARCHIO IT SARÀ UNA BUFALA??

    Egregio Dott. ormai non basta piú accertarsi che sulla confezione ci sia il marchio IT per avere la certezza di comprare un prodotto italiano. La maggior parte, o quasi tutte, le grandi industrie che producono derivati del latte fanno largo uso e spesso abuso di materie prime congelate importante dai paesi dell'Est, quali sieri e prelavorati (tuma). Per non parlare del latte disidratato (in polvere) proveniente..... non si sa bene da dove. Per tanto Le chiedo: cosa ha di IT una mozzarella ottenuta dalla filatura di tuma congelata proveniente dalla Romania??? Cosa ha di IT una ricotta prodotta utilizzando siero congelato proveniente non si sa bene da dove, con l'aggiunta di latte in polvere???
    Insomma credo che bisogna rivedere la normativa in quanto falla in diversi punti, e comunque ci vorrebbero piú controlli..

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  2. La norme che regolamentano l'etichettatura sono infinite ed in continua evoluzione ed è proprio su questo enorme intrecciarsi di informazioni, che molti giocano d'astuzia. Norme verticali e trasversali ognuna delle quali diversa per prodotto, insomma ci vogliono tre lauree per applicarle tutte e correttamente, ma ciò non esclude che la correttezza della loro compilazione deve andare di pari passo con la qualità dei prodotti e viceversa. L'informazione al consumatore dovrebbe essere continua, insegnarne la lettura . C'è una grande differenza tra " prodotto e confezionato in ....." e "confezionato in .....".
    La prima dicitura presuppone l'ottenimento della materia prima nel luogo di origine, la sua preparazione, lavorazione fino al confezionamento del prodotto finito. La seconda parla da sola. L'etichetta se saputa leggere ti da la giusta informazione. Ma non tutti, purtroppo, sono nelle condizioni di capirla ed interpretarla soprattutto quando si inizia con la elencazione degli additivi, conservanti etc etc. I controlli ci sono così come le sanzioni ma, ahimè, non possono essere infiniti e a tappeto, anch'essi sono normati e quantificati a livello comunitario, nazionale, regionale e distrettuale. A mio avviso andrebbero inasprite le sanzioni, è inaccettabile che chi gioca con la salute del consumatore possa continuare a farlo dopo una sanzione che nella migliore delle ipotesi è pecuniaria. Ma si sa le leggi sono fatte ad hoc e chi dovrebbe interessarsi di difendere il consumatore fa solo proclami.
    Pinotto

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  3. La norme che regolamentano l'etichettatura sono infinite ed in continua evoluzione ed è proprio su questo enorme intrecciarsi di informazioni, che molti giocano d'astuzia. Norme verticali e trasversali ognuna delle quali diversa per prodotto, insomma ci vogliono tre lauree per applicarle tutte e correttamente, ma ciò non esclude che la correttezza della loro compilazione deve andare di pari passo con la qualità dei prodotti e viceversa. L'informazione al consumatore dovrebbe essere continua, insegnarne la lettura . C'è una grande differenza tra " prodotto e confezionato in ....." e "confezionato in .....".
    La prima dicitura presuppone l'ottenimento della materia prima nel luogo di origine, la sua preparazione, lavorazione fino al confezionamento del prodotto finito. La seconda parla da sola. L'etichetta se saputa leggere ti da la giusta informazione. Ma non tutti, purtroppo, sono nelle condizioni di capirla ed interpretarla soprattutto quando si inizia con la elencazione degli additivi, conservanti etc etc. I controlli ci sono così come le sanzioni ma, ahimè, non possono essere infiniti e a tappeto, anch'essi sono normati e quantificati a livello comunitario, nazionale, regionale e distrettuale. A mio avviso andrebbero inasprite le sanzioni, è inaccettabile che chi gioca con la salute del consumatore possa continuare a farlo dopo una sanzione che nella migliore delle ipotesi è pecuniaria. Ma si sa le leggi sono fatte ad hoc e chi dovrebbe interessarsi di difendere il consumatore fa solo proclami.
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