Succede anche questo ... mi viene da ridere ...
Il Consorzio di Tutela Vini DOC Sicilia trasmette una lettera ai propri associati, nella quale viene indicato un pagamento quale quota "erga omnes", ovvero per tutti, pari ad euro 0,0005 per ogni chilogrammo di uva prodotta e rivendicata DOC "Sicilia".
E fin qua tutto a posto!
Ma il bello viene dopo ... perchè un agricoltore mi fa pervenire, in copia passata allo scanner, una lettera con la quale il Consorzio richiede per appena 570 chilogrammi di uva prodotta la cifra di euro 0,28, alla quale va aggiunta l'IVA pari ad euro 0,06, per un importo complessivo pari ad euro 0,34.
E la somma non fa una grinza: Kg. 570 x €/Kg. 0,005= € 0,28 + 22%= 0,34 euro.
Ma ... c'è un ma ...
Per richiedere la somma di € 0,34 viene acquistata una busta ... viene apposto un francobollo di € 0,70, viene impiegato del tempo per stampare redigere e la fattura, insomma a fronte di un incasso di € 0,34, ne vengono spesi almeno 1,00 o 2,00 di euro.
Ma qua c'è davvero da scrivere #europadoveseichenontivedo
Per i "non credenti", ecco copia della fattura e della busta ...
Tutta è pura follia, per non parlate delle richieste ministeriali lontane anni luce dalla realta. Per i funzionari Che stanno dietro le scrivanie l'agricoltura è come l'industria siderurgica.
RispondiEliminaSe è per questo, ad un cliente dello studio presso il quale lavoro è stata inviata una lettera (con tanto di busta e francobollo da allora €. 0,60) dal Genio Civile di Ragusa con la quale si chiedeva l'integrazione del canone annuo per l'attingimento dell'acqua di €. 0,06!!!
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