Ricevo dal dott. Filippo Bottini e pubblico.
A PROPOSITO DI SICCITA’
Gentile dottor Vigo, leggo sul suo Blog i suoi sacrosanti e accorati appelli al riconoscimento dei danni dovuti alla siccità.
La situazione in campagna è grave: pozzi ridotti all’osso che non tirano quasi più, fatture dell’ENEL da fantascienza, produzione, per chi la ha, a rischio.
In questi due anni ho inviato più volte la segnalazione di danni agli enti competenti, finché l’anno scorso ho ricevuto la visita di alcuni funzionari della SOAT di Lentini, territorio in cui ricade la mia azienda.
Sono stati gentilissimi, e sa cosa mi hanno raccontato?
Che la mia segnalazione di danni per siccità era l’unica in tutto il territorio di Lentini, e che pur conoscendo benissimo il problema, non potevano inoltrare la pratica a Siracusa sulla base di una sola domanda.
Facciamo bene a lamentarci che qui non funziona niente, che nessuno si occupa di noi, e che tutta quella rete di servizi che dovrebbe girare intorno a un’ azienda semplicemente non esiste o se esiste serve solo a renderci la vita più difficile, ma anche noi agricoltori ci mettiamo del nostro.
Ma in quale parte del mondo dopo due anni che non piove, con l’energia elettrica più cara la mondo, chi subisce questo non è nemmeno capace di prendere in mano una penna e inviare una segnalazione di danni?
Se non siamo nemmeno capaci di esercitare i nostri diritti, come facciamo a ottenere quello che ci è dovuto?
Per avviare la procedura di riconoscimento del danno, dobbiamo inviare una valanga di segnalazioni, e dopo vigilare perché tutto l’iter si compia, e in tempi rapidi.
Mi scuso per lo sfogo, ma spero possa servire a far uscire la aziende agricole dal letargo in cui sembrano essere piombate nell’ultimo periodo.
Sempre grazie per quello che scrive sul suo blog, dando voce a chi non ce l’ha.
Filippo Bottini
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