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Ryanair andata e ritorno ... il ritorno 1°

Eccomi al racconto del rientro dall'aeroporto di Treviso.
Tutto bene all'imbarco dei bagagli, che a Treviso è del tutto automatizzato. Avevo già provveduto in altra occasione a fare questa "esperienza", e quindi mi sono sbrigato in pochi minuti, ma altri annaspavano vistosamente.
Eccoci al controllo passeggeri. Cominciamo lo "spogliarello" e cominciamo a depositare nelle apposite vaschette giacche, cinture, orologi, portafogli, ecc.
Ad un certo punto una ragazza, ventiduenne, passa avanti e mette sul nastro le su cose.
"Signorina", le dico, "c'è una fila da rispettare", e lei "stuffusa" (traduzione con aria insolente) si ritira sbottando, ma ecco che con amara sorpresa la "zitella" del controllo dice "passi signorina", ed io "scusi, ma c'è la fila da rispettare", e la "zitella" dice "ha fatto bene a passare avanti".
A questo punto non ci ho visto più, ed inizia una lunga discussione nella quale a più riprese dico "è una vita che insegno a mia figlia a rispettare le file, e lei dice a questa signorina di passare avanti senza tener conto delle file?"
La "zitella", insiste, dicendo ancora una volta "ha fatto bene".
Lasciamo stare la discussione e quando viene il mio turno per transitare sotto il metal detector dico a voce alta "non si permetta mai più di insegnare la maleducazione a mia figlia".
La "zitella" grida "ha fatto bene" e cosa succede??? Che l'addetto al controllo non sapendo che fare prende il trolley di mia figlia e dice con tono dittatoriale "questo è da controllare", e dice "apra". io "no, faccia lei, altrimenti chissà quale pacco bomba mi fate trovare, chissà quale arma segreta c'è nelle mie mani".
Comincia a "scarminare" (cercare rovistando e disordinando tutto), ma non trova nulla.
Verificato che il trolley era "bomba esente" mi chiede di chiudere, e mi dice "io in quella discussione non c'entro nulla", ed io a voce alta "la signorina non si può permettere di vanificare il mio insegnamento a mia figlia, ovvero quello di rispettare le file", e lui, mentre la "zitella" guardava e origliava la discussione, dice "io non c'entro".
La discussione continua qualche altro secondo e prima di salutarlo mi avvicino al suo orecchio e dico "la zitella evidentemente è almeno un paio di mesi che non ha rapporti sessuali; ma non la scuso per niente. E' stata maleducata e basta".
Lo saluto e ci dirigiamo verso l'uscita, il gate.

Qui comincia una delle due parti divertenti del ritorno.
Un "orientale", non so se giapponese, cinese, vietnamita, coreano, ecc...., insomma un orientale comincia una sorta di "copia/incolla" della valigia.
La apre, poi esce tutto, e lo posa per terra, lo ripone di nuovo in valigia, poi esce le mutande, le piega, poggia in terra un impermeabile, lo piega, esce un bavaglino, lo riposa, e continua.
Il signore che sta seduto accanto a lui, sulla settantina, lo guarda annichilito.
La signora seduta al posto accanto, sulla sessantina o forse più, "chatta" col cellulare, dotato di auricolare, ma anche di caricabatterie da borsetta; insomma la signora viveva attaccata a un filo con "inframmezzato il suo cellulare.
E la signora in un'ora che siamo stati lì ha solo "chattato" e parlato al cellulare, sempre "filodipendente".
L'orientale, come dimostrano le foto, ha fatto di tutto, mancava solo uno spogliarello integrale ed il bidet! Incurante di tutto e di tutti.
Il bello è che nessuno pare si sia accorto di nulla.
Io, ammetto, di essermi molto divertito, forse per stemperare la rabbia accumulata con la inutile discussione con la "zitella", ed ho fatto moltissime foto che postavo su Twitter con hashtag del tipo "#madoveddobbiamoandare" o "#europaarrenditi" o "#provetecnichedimaleducazione" o "#europadoveseichenontivedo".
Alla fine dello show l'orientale si è tolto le scarpe, ed è rimasto a piedi nudi, riponendoli sul sedile, dove era lui stesso seduto, con le gambe rannicchiate.
Il signore vicino a lui, visibilmente disturbato, cercava le mosche ... così da distrarre l'attenzione.
La signora continuava a parlare e "chattare" col cellulare.
Ma ecco che una signora che mi aveva visto sorridere e fare foto col cellulare ... si alza ... e viene a verificare ... guarda il signore con i piedi nudi ... e mi dice "ora ho capito", ed io rispondo "ma dove dobbiamo andare signora, ma quale Europa!" 
La fila verso l'uscita si accumula ed io sono rimasto in piedi, fermo (a Paternò mi avrebbero detto "muovitifeeermo", mentre a Francofonte "movitifermo") per oltre un ora e mezza, perchè il "contatore geiger" del pannello "Volo Treviso Catania" sembrava rincorrere il tempo. La partenza è stata spostata dalle ore 17.10 alle 17.15, poi alle 17.20, poi alle 17.25, alle 17.26 (questo minuto ammetto di non averlo capito), poi alle 17.30, e così via ... e ... il resto lo racconto domani.





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