Altra annata da dimenticare per gli agrumicoltori?
Una eccessiva cascola sta decimando la produzione agrumicola, abbondante e con pezzature medie, medio-piccole, scaturenti da una lunga, lunghissima estate, e da tre anni di siccità.
L'alternanza venutasi a creare nel 2008 non si è ancora smorzata, e l'annata scorsa ha "consegnato" agli agrumicoltori un disastro economico per pochissima produzione, anche se i prezzi erano "stranamente" elevati anche per merce scadentissima.
Quest'anno pezzatura media, temperature elevate, siccità, e soprattutto un ritardo di maturazione di oltre un mese, non hanno consentito la raccolta, che a causa delle alte temperature delle settimane scorse è iniziata a cadere, vanificando le aspettative degli agricoltori.
I prezzi, poi, fanno il resto.
Certo ... qualcuno dovrà pur spiegarmi come a fronte di merce davvero scadente l'anno scorso in campagna si pagavano arance (e senza tener conto della pezzatura) a 50 - 70 centesimi di euro al chilo, e quest'anno arance di qualità superiore, e senza distinzione di pezzatura, vengono pagate da 7 a 10 centesimi di euro ... è uno dei tanto misteri di una agrumicoltura siciliana che vede migliaia di ettari "arrancare" ...
Egregio Dott., la risposta al suo interrogativo è alquanto semplice.... "LA PANCIA PIENA" dei commercianti locali, o meglio dei commercianti/produttori locali. Fermo restando le condizioni di mercato, e la fetta di mercato che ormai gli è rimasta da soddisfare, prima devono essere raccolte le loro arance poi quelle di persone influenti che possano garantirgli un reservoir negli anni di magra, ed in fine proprio se ce ne bisogno tutto il resto. Se proprio poi sono costretti a comprare qualche partita, vanno ruspando come galline nell'aia alla ricerca di qualche "disperato" che gli è li vende per recuperare almeno i costi delle irrigazioni. A queste condizioni, poiché non hanno scritto in fronte "Jo condor" i commercianti "puri" si adeguano. Se chiedi lumi a qualche scagnozzo dei commercianti (mediatore), la risposta è campionata.... "il mercato è stagnante". Se non che la mattina alle prime luci dell'alba, si incontrano per strada flotte di camion carichi di cassette che si spostano verso le campagne per andare a raccogliere cosa, data la stagnazione di mercato, non si sa. Da questo si capisce anche perché l'anno scorso, data la magra di prodotto, per soddisfare la clientela compravano di tutto senza tentennare e a prezzi rispettabili.
RispondiEliminaLa pubblicità alla radio di una nota GDO recita quanto segue: Tarocco in rete da 1,5 kg a 90 centesimi.I conti sono presto fatti. È da criminali iniziare promozioni ad iniziò campagna e ancora più criminali sono i fornitori che si prostrano al volere della GDO.Cosi ammazzano il mercato e a seguire la produzione primaria ormai alla canna del gas. Ricavi sotto costi di produzione portano alla mancanza di reinvestimento e anno dopo anno al progressivo abbandono. Cioè alla situazione attuale.Ma fare le barricate non è da noi, subiamo proni senza reagire.
RispondiEliminaReagire?! Escludendo le azioni penalmente punibili, l'unica cosa che ci resta da fare è non vendere sottocosto il prodotto in campagna, anche se ciò porta quasi sicuro a perdere tutto per qualche anno. Tanto se continua così abbandoniamo comunque.
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