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Arance a terra: altro aneddoto

Un agrumicoltore vende le sue arance "a peso" al prezzo di 0,25 €/kg "a scendialbero" con "abbuono del 3%", ovvero così per come vengono raccolte senza fare alcuna distinzione sui calibri, ad un noto ed affidabilissimo operatore commerciale, al quale aveva già veduto per anni ed anni arance.
Acconto di € 15.000,00 immediatamente scambiabile.
Ha un produzione di circa 30 vagoni (300.000 kg), per cui si aspetta un incasso di € 75.000,00 (300.000 kg x € 0,25).
Durante la raccolta, che si svolge con celerità e senza alcun impedimento nè contestazione dei frutti, vengono raccolti 32,3 vagoni, ovvero poco più di quanto originariamente stimato.
La raccolta dura nemmeno due settimane, sabato e domeniche comprese.
Finita la raccolta l'agrumicoltore chiede di incontrarsi per poter avere il saldo.
Telefonate su telefonate sia all'operatore commerciale che al finto mediatore (di fatto un impiegato della ditta), ma l'appuntamento slitta per ben due settimane.
Finalmente l'agrumicoltore ottiene l'appuntamento; i tre si incontrano e fanno i conti per il saldo.
L'agrumicoltore, quindi, aveva preparato il suo conto, portando una fattura di € 63.000,00:
- kg 323.000 x € 0,25= € 80.750,00
- abbuono 3% - 2.422,50
- acconto € 15.000,00
- saldo € 63.327,50
Ebbene l'operatore commerciale guarda il conto, verifica i "buoni di consegna", tutto combacia al chilogrammo, senza dir nulla prende il blocchetto degli assegni e stacca un assegno a saldo.
Appena l'agrumicoltore prende l'assegno ... legge la cifra ... di soli ... 10.000,00 euro ... chiede quando avrà la rimanenza.
L'operatore commerciale, guardando il finto mediatore (impiegato della ditta), risponde "è il saldo; 32 vagoni a 8 centesimi al chilo".
A nulla valgono le rimostranze dell'agrumicoltore che comincia a chiedere del perchè non è stato informato del prezzo non corrispondente a quanto pattuito, e i toni si accendono fino a che l'agrumicoltore sferra all'operatore commerciale una sonora sberla. nasce una brevissima colluttazione, fermata dal finto mediatore (impiegato della ditta).
Insomma: l'agrumicoltore va via con una perdita secca di 53.000,00 euro, l'operatore commerciale è stato "bastonato", ma rimane impassibile ...

E ... adesso ... nascerà una controversia legale ...

... domani un'altro aneddoto ...

Commenti

  1. Chi è questo "commerciante"?
    Sarà di Scordia. ..

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  2. Quando leggo queste storie con la nota di "affidabilissimo e noto commerciante" mi preoccupo ancor di più.
    L'evoluzione e il progresso dell'umanità significa che la parola data non vale più niente.

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  3. La sommatoria di trent'anni di questi aneddoti, hanno contribuito a creare una classe di operatori commerciali incapaci e dediti solamente all'interesse personale. Grazie all'impunità di gravi episodi come quello del post, diversi "scartatari con la lapa" hanno avuto la possibilità, non per bravura ma per delinquenza, di fare il salto di qualità. Grazie ai fondi europei e alla collaborazione intellettuale di professionisti, hanno avuto la possibilità di creare strutture commerciali significative. Oggi questi "signori" detengono il campo e tengono in mano le sorti di un intero comparto. Ma restano comunque ingnoranti tornacontisti incapaci di contrastare le vergognose richieste della GDO. Ancor peggio tra questi, quelli che illuminati sulla via di Damasco oltre ad essere commercianti sono diventati anche grandi produttori.

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  4. Bisogna fare i nomi di questi farabutti ! Così quando si presentano in campagna si mandano via a pedate nel sedere.8 centesimi! Io gli direi a questi nelle annate di scarica se comprano a x euro quando raccolgono mi devi dare x+y visto che adesso le arance sono più care. Vergogna. I patti si rispettano

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  5. Ha ragione "Anonimo" facciamo i nomi così li eliminiamo dal mercato! non vogliamo questa feccia!

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  6. Conmercianti di arance peggiore categoria ortofrutticola, villani che hanno fanno il salto colturale ma non quello culturale.

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  7. Caro Corrado questo modo di operare nella contrattazione non si riscontra neanche nei paesi del cosiddetto terzo mondo, penso che anche se questi individui sono diventati produttori non potranno mai soddisfare le richieste del mercato in termini di quantità, penso sia arrivato il momento di chiudere le porte a loro ed alla GDO, meglio dare a mangiare alla terra che essere umiliati in questo modo. Impariamo dai francesci quando per protesta aprirono le autobotti riversando sugli Champs Elysee il mosto. Tutti uniti si diventa una forza, gli agrumicultori sono una categoria di operatori cercati solo quando servono, per portare voti o per riempirsi la bocca. È arrivato il momento di dire basta, basta approfittare dell'anello più debole, basta con questi zauddi arricchiti, basta con questa GDO cieca che sta distruggendo tutto, basta.

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    1. Caro Anonimo è da anni che mi secca la lingua nel ripete quello che Lei ora sostiene. Negli ultimi dieci anni ho fatto perdere a terra tutto il frutto pur di non darlo a prezzi sottocosto. Certo devo ammette che non vivo di agrumi, e per tanto mi è risultato meno doloroso farlo. Ancora qualcuno si domanda chi sono questi disonesti commercianti..... vuole i nomi.... bene mettiamola così: personalmente non conosco nessuno dei commercianti che possa avere coscienza netta da poter scagliare pietra. Comunque la colpa non bisogna darla solo a gli altri. La colpa è anche nostra. Nostra perché siamo incapaci di cooperare senza tentare di fottere il compagno. La colpa è nostra perché non siamo stati capaci di opporci alle loro lusinghe. Ed infine la colpa è nostra perché stiamo qui a scrivere su un blog ( con tutto il rispetto per il blog ed per il suo amministratore ) quando dovremmo essere in pizza a dimostrare il nostro disagio.

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  8. Questo commerciante dorme tranquillo!!!

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