Ogni volta che utilizziamo un personal computer non pensiamo che c'è chi fa un superlavoro per noi: il disco rigido.
Il disco rigido non ha solo la funzione di immagazzinare i dati, ma in esso c'è tutto il sistema operativo del PC e viene "richiamato" allorquando serve, nei vari files.
Ma il disco rigido, poi, lavoro continuamente, salvando e prelevando dati in continuazione, e a volte si allungano i tempi di questo lavoro perchè nel lavoro di lettura/scrittura i "files" vengono salvati in maniera "sparsa", ovvero non sempre vengono salvati nei vari "cluster" uno accanto all'altro; e col tempo, ovviamente, il lavoro di lettura/scrittura si allunga.
Ecco perchè esiste un programmino, in tutti i PC, che serve a fare la deframmentazione del disco rigido, ovvero lavora leggendo i dati di un unico "file" e spostandoli in uno o più cluster in modo che siano allocati in modo contiguo. Questa procedura, che può anche avvenire di notte (basta programmare il software) consente una velocizzazione delle operazioni di lettura/scrittura non solo dei "files" di documenti con i quali lavoriamo, ma anche dei vari software e del sistema operativo stesso.
E questo piccolo software ... "ce lo portiamo dietro" sin dal Windows '95 ... per chi se lo ricorda ...
Anche prima di Windows 95, ovvero in ambiente MS DOS , era opportuno ogni tanto fare una sorta di pulizia del disco. Certo non era una vera e propria deframmentazione ma era opportuno farlo, specialmente dopo un arresto forzato. Togliere tutti i concatenamenti persi, sostanzialmente serviva a pulire il disco da pezzi di files ormai "corrotti" che non servivano a nulla. Così facendo si aumentava e ottimizzava lo spazio di archiviazione. Se non ricordo male, con un semplice comando si trasformavano i concatenamenti in file con estensione *.chk , e successivamente si eliminavano con DEL. Mi sembra ieri e invece mi rendo conto che sto parlando di archeologia informatica.
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