Ieri sulla testata online "Corriere Ortofrutticolo" è stato pubblicato un articolo allarmante, e che fa comprendere che le dinamiche dei prezzi alla produzione sono talmente influenzate dai fattori produttivi, che è difficile stabilizzare i prezzi: "SPAGNA, COMPARTO DRUPACEE AL COLLASSO: “PREZZI IN CALO DEL 300%. È PARALISI”
L'articolo lo trovate a questo link:
Qui sotto trovate, in copia/incolla, l'articolo di Chiara Brandi per intero.
In Spagna il comparto della frutta estiva sembra sull’orlo del baratro: prezzi crollati del 300% dall’inizio della campagna ad oggi, tensioni nei rapporti tra produttori e catene di distribuzione, andamento meteorologico anomalo sono gli elementi di una campagna che rischia il collasso.
La stagione delle drupacee sembrava iniziata bene: buona qualità dei frutti in campo e prezzi superiori alla media del periodo. “Le prospettive tuttavia – scrive l’associazione dei produttori di Valencia AVA ASAJA in un comunicato stampa – hanno iniziato a destare preoccupazione in seguito ad un improvviso, quanto insolito, aumento delle temperature verificatosi tra la fine di aprile e l’inizio di maggio, che ha costretto i produttori di prugne, pesche, nettarine e albicocche ad anticipare la raccolta per controllarne la maturazione all’interno delle celle frigorifere”.
Ma mentre la Penisola iberica era colpita da un’ondata di caldo eccezionale, il resto dell’Europa era ancora stretto nella morsa del freddo; un fattore che tipicamente disincentiva l’acquisto di frutta estiva. E se a tutto ciò si aggiunge l’incremento produttivo del 7% nel Paese, non è difficile immaginare che, nonostante la buona volontà dei produttori, i volumi giunti sul mercato da tutte le principali aree vocate (Comunità Valenciana, Andalucia, Murcia, Aragona e Extremadura) hanno portato ad un deciso surplus di offerta. Il risultato è stato la paralisi del sistema, aggravato talvolta, sostiene l’associazione, dal comportamento scorretto delle grandi catene di retailer che hanno approfittato della situazione per spingere ulteriormente le quotazioni al ribasso.
Prezzi realmente in caduta libera. Secondo quanto denunciato da La Unió de Llauradors, sulla base di dati rilasciati dal Dipartimento dell’agricoltura locale, dall’inizio della campagna il prezzo del nettarine è precipitato del 444%, per le pesche di oltre il 311% mentre per le albicocca del 264%.
“Al momento – chiude la nota di AVA ASAJA – c’è un grande nervosismo tra i produttori. Se i mercati non decongestioneranno rapidamente verrà compromesso gravemente il normale sviluppo della campagna e quindi il reddito di migliaia di agricoltori”.
Chiara Brandi
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