Nei giorni scorsi ho pubblicato dei post nei quali evidenziavo che in Spagna c'è in questo momento una grande offerta di albicocche, ed anche di altre drupacee in genere, per cui p rezzi sono crollati all'inverosimile.
E le albicocche sono fra questi frutti fra quelli più colpiti, ed anche pesantemente, da una sovrapproduzione che ha determinato il crollo dei prezzi.
E la situazione spagnola si riflette anche in Italia, dove, come in Spagna, sono stati realizzati migliaia di ettari di nuovi impianti, che stanno entrando in produzione.
Ed il crollo dei prezzi scaturisce anche da una mancata generale programmazione degli impianti realizzati.
Andrebbero fatte delle aree vocate per coltura, ma anche per varietà e per periodo di maturazione, in modo da evitare che si verifichi ciò che si sta verificando: troppi impianti, troppe varietà similari, tutti da raccogliere nel medesimo periodo ... ed alla fine il prezzo inevitabilmente crolla.
E nella fattispecie non parliamo di frutta secca, che si può stoccare, ma di frutta fresca, che ha un periodo di stoccaggio in cella frigorifera molto breve, ma che matura molto rapidamente all'innalzarsi delle temperature.
Suggerisco, infine, la lettura di una articolo apparso qualche giorno fa su Freshplaza, a firma di Cristiano Riciputi dal titolo "Albicocche: 2017 anno zero? Per qualcuno i nodi sono venuti al pettine".
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