Negli anni '60 l'Istituto Sperimentale per l'Agrumicoltura di Acireale selezionò il "tarocco" da clone nucellare, ovvero dalla "nucella" del seme.
Il clone ebbe un enorme successo, poichè nonostante l'elevata vigoria, e la presenza di spine che spesso causano danni ai frutti, le piante sono molto produttive, e la pezzatura dei frutti è elevata.
Anche il gusto del frutto è, a maturazione, molto accattivante.
Una delle peculiarità del tarocco da clone nucellare è la precocità di maturazione, tant'è che è il primo tarocco ad essere raccolto, attorno ai primi di dicembre.
Non ha una elevata pigmentazione, ma in alcune annate pigmenta quasi quanto al tarocco comune, ed in questo caso il sapore è davvero esaltante.
Uno dei punti forti del tarocco da clone nucellare oltre alla pezzatura è l'elevata produttività; infatti in alcune annate possono anche superarsi i 450/500 q.li (4,5/5 "vagoni").
La pianta, a causa della vigoria e della produzione, però, ha elevati consumi idrici ed ha elevati asporti di azoto, fosforo e potassio, ma anche di microelementi.
Spesso si è notata una alternanza di produzione, ed anche una eccessiva sensibilità della zagara, durante l'allegagione, ai venti freddi; anche i frutticini allegati sono molto sensibili ai venti freddi, per cui a volte possono abortire.
Purtroppo da circa un decennio questo clone ha avuto un grosso calo di attenzione da parte degli operatori commerciali, poiché la GDO non desidera più questo frutto a causa di una breve durata nei loro scaffali, infatti il frutto si deteriora molto facilmente.
Un peccato, poichè, il tarocco da clone nucellare, quando è veramente maturo, secondo me è fra i più buoni tarocchi, ed inoltre è facilmente sbucciabile.
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