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Sul tavolo agrumi romano, 7° puntata

Nel comunicato stampa del Ministero delle Politiche Agricole, poi, si legge:
"Riconversione produttiva: avvio piano di riconversione varietale con materiale certificato esente da virus, utilizzando in maniera sinergica e integrata le risorse dei PSR e dell'OCM attraverso le organizzazioni dei produttori".

E qua mi viene da ridere, mi spiace, ma mi viene da ridere leggendo "utilizzando in maniera sinergica e integrata le risorse dei PSR e dell'OCM attraverso le organizzazioni dei produttori".

Innanzi tutto le risorse del PSR, quelle relative agli investimenti, ovvero la 4.1, sono vincolate da criteri di selezione che hanno penalizzato l'agrumicoltura a tal punto che chi avrebbe voluto effettuare delle riconversioni con il bando precedente ... non è riuscito nemmeno a superare la soglia di accesso dei 25 punti ... "galline a parte"!
E le risorse dell'OCM, invece, sono gestite dalle O.P., che assai raramente consentono di effettuare grosse riconversioni, eccezion fatta per gli "appartenenti prioritari" delle O.P. stesse; e questo è sotto gli occhi di tutti, basta andare in giro per la piana di Catania ...

Quindi, a leggere il comunicato, nulla c'è riguardo la riconversione agrumicola ... ed invece occorrerebbe un piano di riconversione serio, con una dotazione finanziaria corposa di oltre 675 milioni di euro (15.000 euro/ettaro x 45.000 ettari), distribuiti in almeno 8/10 anni.

C'è da chiedersi se veramente si è a conoscenza dell'effetto negativo del virus della tristezza, sia quale impatto sugli impianti arborati, ma soprattutto sulle economie aziendali!

... domani continua ...

Commenti

  1. Escludo che ministri e minestrelli abbiano piena contezza di quale sia l'impatto negativo della malattia. Non solo nelle aziende specifiche ma anche sul territorio. Le economie di diversi paesi, un tempo fiorenti, basate prevalentemente sull'agrumicoltura e sul suo indotto, oggi sono sull'orlo del baratro economico.

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