Prendo spunto da un articolo apparso sul quotidiano LA SICILIA "Catania: sequestrati 11.000 kg di arance egiziane spacciate per siciliane", che potete leggere cliccando qui.
Nell'articolo si parla di arance egiziano "spacciate" per arance siciliane.
Ma non è la prima volta! E' avvenuto in passato che arance spagnole o marocchine siano state rimesse in vendita come arance siciliane, e purtroppo il fenomeno non accenna a diminuire, alimentato da un flusso inarrestabile di arance prodotte in concorrenza sleale.
Unica salvezza i controlli serrati.
Qualche giorno fa l'Agea ha pubblicato una nota con la quale si fregiava di aver pagato 1,83 miliardi di euro ai produttori di tutta Italia. Ebbene: i pagamenti sono stati "da elemosina". Piccole porzioni dell'importo dovuto e i cosiddetti "ecoschemi" (una delle ultime cose strampalate della attuale politica agricola comunitaria) non sono stati pagati. E non è stato pagato nemmeno il premio "bio". Vorrei ricordare all'Agea che siamo al 27 novembre! Agea, dove sei che non ti vedo!
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