Il processo di digitalizzazione dei documenti, iniziato molti anni fa, procede spedito, e segue l'evoluzione informatica di tutti i nostri dispositivi, dagli smartphone ai personal computer.
Sempre più documenti rimangono non stampati e visionati, corretti ed elaborati solamente in formato elettronico.
E per far ciò, però, serve sempre più spazio a disposizione, memorie digitali sempre più capienti.
I servizi digitali gratuiti hanno dei limiti, a seconda delle società che li offrono, sopra i quali tutto va "a pagamento".
E la memoria che serve per "depositare" i nostri documenti è sempre maggiore. Basti pensare alla quantità di fotografie che scattiamo giorno per giorno, mese per mese con i nostri smartphone, con fotocamere sempre più potenti, per clienti sempre più esigenti.
Così troviamo servizi noti, quali Dropbox, Onedrive, Google Drive, ed altri minori, che allo spazio gratuito, che arriva dai pochi gigabyte a 15 gigabyte condivisi con altri servizi (Google Drive), aggiungono a pagamento dei piani per spazi maggiori.
E lo spazio a disposizione è pure limitato anche per i servizi di posta elettronica, che se utilizzati con il servizio "webmail" ci garantiscono da spiacevoli virus, oltre che dai filtri spam.
L'evoluzione digitale consente un enorme risparmio di carta, consente di poter avere sempre con sè i documenti redatti, ma ci costringe ad una utilizzazione di "memorie di massa" sempre maggiori.
... domani continua ...
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