Finalmente si mette la parola "fine" alle "liti" che sorgono fra i Comuni che richiedono l'IMU anche sui fabbricati collabenti, o comunque non utilizzabili.
La Corte di Cassazione con la sentenza n. 10122 dell'11 aprile 2019, che trovate per intero qui sotto in formato grafico, dice no al pagamento dell'IMU, ma dice pure che questi immobili degradati, collabenti o ruderi, per non pagare l'IMU devono comunque essere iscritti al Catasto.
Unico neo di tutta la vicenda, però, è che il patrimonio edilizio rurale "va a farsi benedire", poichè moltissimi sono gli edifici che pur non essendo utilizzati godevano di buone condizioni statiche e di manutenzione, ma sono distrutti, proprio a casa della imposizione fiscale dell'IMU, una delle tasse più ingiuste e care che il Fisco si sia inventato.
circa le tasse sugli immobili, è notorio che i politici, pur di fare cassa, hanno super tassato il patrimonio edilizio, spesso frutto di risparmi da parte di moltissimi cittadini che lo vedevano, giustamente come "bene rifugio", mettendo la parola "fine" all'unico settore industriale che smuoveva tutto il circuito lavorativo, dando lavoro e contribuendo a creare lavoro, utili, e lavoro e utili. Era una buona catena e spirale in cui tutti lavoravamo e stavamo bene. Avevamo il lavoro pure sotto casa, ma, spesso si storceva il naso perché la nostra pancia si andava riempiendo. Adesso si cerca lavoro con la candelina e le liti sociali sono per far riattivare industrie e cantieri che danno lavoro e tranquillità economica alle famiglie.
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