Ci sono tre grandi contraddizioni in questa estate agricola siciliana:
1° - l'emissione di cartelle consortili a dir poco "faraoniche", con importi insostenibili e che faranno fallire definitivamente moltissime aziende agricole
2° - la mancata erogazione di acqua irrigua in tutte le contrade, nonostante le esose (ed ingiustificate) cartelle
3° - l'enorme disponibilità di acqua negli invasi siciliani, così come riportato dal bollettino dell'Osservatorio delle Acque.
Eh, già.
Se raffrontiamo i dati di giugno 2019 vediamo che abbiamo ben 163,77 milioni di metri cubi di acqua in più rispetto allo stesso mese del 2018!
Eppure l'acqua resta lì, ad evaporare al sole, a perdersi fra le condotte obsolete, a non arrivare agli agricoltori, vessati da richieste esose.
E la politica regionale in tutti questi anni cosa ha fatto per ripristinare una rete irrigua che si rompe "ad ogni piè sospinto"?
Quali gli accorgimenti per ridurre i costi di sollevamento?
Nessuno, zero, meno di zero ...
E l'acqua è come l'Europa: dove sei che non ti vedo!
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