A causa della globalizzazione abbiamo assistito nel ventennio scorso a molte introduzioni nel nostro paese di insetti, virus, viroidi, funghi ecc.
Più ci avviciniamo ai giorni nostri e più vediamo che queste "emergenze fitosanitarie" in agricoltura aumentano.
La più dannosa a cui abbiamo assistito, qui in Sicilia, l'esplosione del CTV (citrus tristeza virus), ovvero il virus della tristezza degli agrumi, che ha interessato (ed interessa) decina di migliaia di ettari di agrumeti, azzerando il reddito degli agrumicoltori causando un disastro ambientale, passato sotto silenzio, e socio/economico.
Poi abbiamo avuto la tignola del pomodoro (tuta absoluta), il cinipide del castagno (Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu), e se torniamo indetto agli anni '95/96 la minatrice serpentina degli agrumi (Phyllocnistis citrella Stainton) o la mosca bianca degli agrumi (Aleurothrixus floccosus) negli anni '88/89.
Altra emergenza fitosanitaria, troppo spesso sottaciuta, è il malsecco degli agrumi (Plenodomus tracheiphilus), che ormai ha un inoculo tale nel territorio che è praticamente non debellabile, ma che causa ancora tantissimi danni, ripeto spesso sottaciuti, eh già, perchè qui in Sicilia quando una cosa è talmente vasta diventa "la norma", come per la siccità!
Per non parlare del colpo di fuoco batterico (Erwinia amylovora) o la vaiolatura delle pomacee (Sharka), di recentissima introduzione nei nostri territori, a causa dell'arrivo di materiale infetto da vivaio.
Però se andiamo ai giorni nostri vediamo che le emergenze fitosanitarie in agricoltura si moltiplicano e se ne velocizza l'introduzione, proprio grazie alla sfrenata globalizzazione delle merci ed anche grazie a sprovveduti operatori economici.
... domani continua ...
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