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La favola del ponte/tunnel sullo stretto di Messina, 1° puntata

Premesso che in Sicilia abbiamo strade da terzo mondo, senza alcuna manutenzione, e con responsabilità di tutti gli enti, sia nazionali, che regionali, che delle ex provincie, che dei comuni, la favola del ponte/tunnel sullo stretto di Messina è la vergogna delle vergogne.
L'altro ieri su Facebook ho scritto:

Finite le elezioni comunali, finito il referendum, è finita anche la favola del tunnel sotto lo stretto di Messina del vice ministro Cancelleri
Lo stesso vice ministro che ipotizzava il tunnel sotto Palermo per ovviare al traffico della circonvallazione
È stupefacente come riescano ad avere queste folgoranti invenzioni, sulle inutilità, mentre non riescano a risolvere i problemi più semplici, molto meno costosi, e soprattutto di rapida soluzione
Le favole si raccontano ai bambini prima di andare a letto la sera, ma questa favola non piacerà a nessun bambino

Ma rincaro la dose facendo copi/incolla di quanto ha scritto su Facebook l'arch. Pippo Scannella, dopo aver letto un articolo sul ponte (che non si farà) pubblicato su "Tempo Stretto" (che riporto domani) dal titolo "La Commissione Trasporti: No al Ponte. Più treni e più navi. Vincono i “benaltristi"

COME VOLEVASI DIMOSTRARE
Una locuzione che usavamo alla lavagna, alla conclusione della dimostrazione di un teorema -matematico. Come matematica era, ed è, la pervicace, perniciosa, fraudolenta volontà dei Governi italiani di non consentire il collegamento stabile tra le due sponde. La ammantano, questa volontà, di benaltrismo: ci vogliono le infrastrutture prima, ci vogliono più treni e più navi in questo caso; in altri casi venivano prima i flussi degli uccelli migratori, o la mancanza d'acqua, o la scusa della mafia; poi meglio il tunnel, ma lo scopo è stato sempre quello! Utilizzare i fondi pubblici e privati, che ci sono sempre stati sottratti, per altro invariabilmente a favore del Nord Italia.
La cosa che più infastidisce è la protervia con la quale ci prendono per il culo e che a farlo, non in rari casi, siano esponenti che gli stessi siciliani hanno mandato in Parlamento. Lo fanno con una faccia di bronzo, loro e gli altri loro sodali, con una seraficità malefica alla quale non sappiamo rispondere se non con una blanda protesta o con qualche convegno dall'alto spessore scientifico, dopo il quale nulla succede.
Anzi no! Succede che ci sia qualche titolone sui giornali (non sempre) che qualche esponente politico nazionale venga in Sicilia a rassicurarci o a promettere fantasmagoriche piste ciclabili sul (proprio sul) mare e poi questo: serve altro! Si, hanno ragione, serve altro! Serve -servirebbe- un'azione eclatante, servirebbe, alle prime elezioni nazionali, mandare a casa tutti quelli che abbiamo delegato a rappresentare i nostri interessi nel Parlamento che, anche quando raggiungono immeritatamente ruoli decisivi, pensano a garantirsi la riconferma da parte delle segreterie dei loro partiti. D'altronde non c'è nulla di nuovo sotto il sole: è dai tempi dell'Unità d'Italia che le nostre risorse vengono distratte per "altro". Non bastano nemmeno le reprimende della UE a farli desistere e noi è dall'Unità d'Italia che subiamo, e facciamo convegni.

Commenti

  1. Ponte o non ponte, tunnel o non tunnel, ricordo che un esponente del M5S, mi pare DiBAttista, avesse scritto su fb "La Caronte (macchina più due persone) 37 euro!!! E praticamente ha il monopolio. Altra vergogna da cambiare quando saremo al Governo". Cos'è cambiato? che il biglietto è aumentato e costa 39 euro solo andata? I siciliani hanno diritto alla continuità territoriale? Come in tutti gli altri partiti, i nostri rappresentanti parlamentari siciliani del M5S si fanno, molto beatamente, solamente i xxxxx loro.

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