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36 anni fa ... ed un ricordo di Vito Sardo


Era il 12 novembre del 1984, pioveva a dirotto, anzi ci furono piogge alluvionali.
Arrivai a stento in Facoltà di Agraria per la sessione di Laurea nel pomeriggio, poichè tutte le strade erano allagate.
Ricordo il prof. Patrizio Damigella che entrò nell'Aula Magna e ci disse che eravamo "eroi" ad essere arrivati con quel maltempo.
La pioggia, dopo qualche ora di tregua, riprese incessante, allagando parte della piana di Catania.
Ma a gennaio 1985 ci fu una "replica" e con il prof. dott. agr. Vito Sardo rimanemmo per la strada, ed ecco cosa avvenne:

Quando entrai nello STUDIO SARDO, a gennaio 1985, lui aveva una Peugeot 104. A metà mese, in giro per le campagne, fummo sorpresi da un nubifragio. Allora la Tangenziale di Catania non era ancora ultimata.
Rientrando da Motta S.A. ci imbattemmo nella zona di San Giorgio in un torrente che ci tagliò la strada e fece sì che la macchina si spense: si era bagnato lo spinterogeno.
Lui ridendo mi disse "scenda e mi dia una mano". Aprì il cofano; diede una prima asciugata allo spinterogeno. Poi tolse la ruota di scorta e me la fece tenere in modo che il tappo fosse vicino allo spinterogeno, ed infine con un chiodo premette con decisione la valvola in modo che l'aria della ruota di scorta uscisse a pressione. Il tutto fece asciugare lo spinterogeno e potemmo ripartire.
Io rimasi di stucco! Lui rideva.
Rientrammo allo studio e ... non posso aggiungere la frase colorita che mi disse, ma me la ricordo ancora!
Il prof. dott.. agr. Vito Sardo era un mito.
Ciao Vito.

Commenti

  1. Peccato non aver potuto conoscere il prof. Di sicuro sarebbe stata una bella esperienza.
    Immagino la scena dell'auto in panne.
    Uno sbarbatello neolaureato, possibilmente con scarpina pulita, che resta "amminchioluto" in mezzo al fango, nel vedere il suo mentore mettere in pratica improbabili tecniche d'intervento e risolvere allegramente una situazioni altresì per lui irrisolvibile.

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