Non è solo colpa del coronavirus se i carciofi vanno in sofferenza di prezzo, e parlo dei carciofi siciliani, quelli che vengono coltivati in modo massiccio nella piana di Gela, nelle zone di Gela, Niscemi e Mazzarino.
Ma il problema, sentito particolarmente in quelle zone, si ripercuote anche alla piana di Catania, nelle zone elette di coltivazione di Ramacca, Lentini, Mineo e Palagonia.
Carciofi a 12 centesimi di euro a capolino, che vanno in concorrenza con le produzioni della Tunisia e dell'Egitto.
Con questi prezzi l'agricoltore nemmeno raccoglie. E chiude l'annata in sonora perdita.
E l'Egitto è diventato, ormai, un temibilissimo, concorrente su tutte le produzioni agricole, sia per i bassissimi costi di produzione, ma soprattutto per gli investimenti fatti dal Governo nel settore "bonifiche" ed "irrigazione", con la realizzazione di acquedotti e desalinizzatori, come ho già scritto tempo fa.
Qui ... la "bonifica", ormai, ha perso il suo ruolo di bonifica ... e la politica l'ha fatta diventare una fabbrica di cartelle esattoriali, con importi esorbitanti ed insostenibili.
Poi ci chiediamo perchè gli altri paesi vanno avanti, e noi indietro.
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