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Piogge persistenti ottobre 2018, 5° puntata

Dopo le CTU da censurare, che invece sono state come dei "censori" (ingiustificati), ecco cosa è successo, invece, con le istanze fatte alla Protezione Civile.
Il 24 luglio 2019 la Protezione Civile siciliana emette una sua direttiva "OCDPC n°558/2018 - Direttiva per la concessione dei contributi ex art.4 del DPCM del 27 febbraio 2019 alle imprese del settore agricolo."
Nella direttiva viene indicato come effettuare la domanda, con apposito modulo, ed apposita perizia asseverata, il tutto entro 30 giorni dalla sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana.

Come si sul dire "ci facciamo le corse" per preparare la documentazione indicata nella direttiva e presentiamo via PEC il tutto.

Dopo qualche mese, cioè dicembre, qualche Ispettorato dell'Agricoltura, uffici a cui venne demandata l'istruttoria delle istanze, ci chiede delle integrazioni, come previsto dal punto 6 dell'art. 13 della direttiva "integrazione in sede istruttoria assegnando a tal fine il termine perentorio di 10 giorni".

E ci rifacciamo "le corse" per integrare questa documentazione, che gli uffici esitano con celerità, e restituiscono tutte le pratiche.

A questo punto, e siamo ai primi mesi del 2020 viene "qualcuno", che peraltro interpreta male (anzi malissimo) la direttiva al punto 2 dell'art. 4 "gli aiuti concessi sono ridotti del 50% salvo quando siano accordati a beneficiari che abbiano stipulato una polizza assicurativa a copertura di almeno il 50% della loro produzione media annua o del reddito ricavato dalla produzione e dei rischi climatici statisticamente più frequenti nella regione per cui è prevista una copertura assicurativa".


Questo "qualcuno" cosa fa? Chiede a tutti gli uffici istruttori delle istanze di riprendere le pratiche ed effettuare una decurtazione del 50%, così "sic et simpliciter", senza nemmeno verificare se l'agricoltore danneggiato abbia "stipulato una polizza assicurativa a copertura di almeno il 50% della loro produzione media annua o del reddito ricavato dalla produzione e dei rischi climatici".
Così gli Uffici rifanno i calcoli e ... gli agricoltori dovrebbero, dico dovrebbero, avere il 40% di quanto indicato nelle perizie asseverate, anzichè l'80%, e tutto perchè "qualcuno" ha interpretato male, malissimo, e forse senza nemmeno comprenderne l'essenza, la direttiva.

... domani continua ...
Ecco qui sotto altre foto, per non dimenticare (le guardino bene i CTU!)













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