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Ritorna l'olio di palma

Vi ricordate quando, nemmeno qualche anno fa, l'olio di palma subì un attacco indiscriminato da parte di tutti?
Tutti contro l'olio di palma (sotto alcune foto di fustini di olio di palma in vendita alla Metro).
In quasi tutte le confezioni di biscotti e di altri prodotti alimentari veniva scritto, e pubblicizzato a gran voce, "senza olio di palma".
E le industrie alimentari, quindi, si orientarono verso l'olio di semi di girasole, per esempio.
Poi arrivò la guerra Russia/Ucraina e ... ecco che a causa della mancanza di olio di semi di girasole, di cui l'Ucraina è fra i maggiori produttori, si ritorna all'olio di palma, anche perchè "si scopre" che il Centro Euro Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici ci dice che l’olio di palma sostenibile contribuisce a emissioni dirette ed indirette di gas effetto serra da 2,5 fino a 6 volte più basse rispetto agli oli vegetali alternativi, come l'olio di  soia, colza e girasole).

Così il Ministero per lo Sviluppo  Economico ha emanato una circolare in cui scrive "L’Ucraina - si legge - detiene il 60% della produzione e il 75% dell’export e rappresenta il principale coltivatore di girasoli al mondo. Entro un mese, con l’attuale andamento dei consumi, le scorte di olio di semi di girasole sono destinate ad esaurirsi. La situazione potrebbe inoltre complicarsi ulteriormente, se il conflitto dovesse proseguire, perché salterebbe la semina, prevista in primavera. Secondo le stime attuali, entro breve termine, questo olio non sarà più disponibile e le imprese dovranno quindi riformulare i propri prodotti. Oltre al problema dell’approvvigionamento e dell’individuazione e impiego dei possibili sostituti, è necessario individuare soluzioni per risolvere il problema delle etichette, che andrebbero aggiornate riportando gli ingredienti che sostituiscono l’olio di semi di girasole, in conformità al regolamento UE 1169/2011. Visto che le etichette e gli imballaggi ordinati e utilizzati dalle imprese riportano tra gli ingredienti 'olio di girasole', tenuto conto della difficoltà a provvedere in tempi rapidi alla stampa di nuove etichette e dei relativi costi, e in considerazione della complessità del quadro attuale, è necessario individuare una soluzione che presenti alti profili di sicurezza per i consumatori ed al tempo stesso non gravi eccessivamente sui produttori in un momento di grande criticità per il settore. Pertanto, transitoriamente, in vista dell’adeguamento progressivo delle etichette, i produttori, nel rispetto della sicurezza e della corretta informazione dei consumatori potranno prevedere l’introduzione, attraverso il getto d’inchiostro o altri sistemi equivalenti (sticker adesivi), di una frase che indichi quali oli e/o grassi siano stati impiegati in sostituzione dell’olio di girasole, segnalando l’eventuale presenza di allergeni"




 

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