Qualche giorno fa mi sono imbattuto in questa pianta di capperi.
La mente è volata all'IGP.
I "Capperi di Pantelleria", infatti, sono diventati IGP nel primo elenco degli IGP d'Europa, assieme all'Arancia Rossa di Sicilia.
Unica differenza è che l'IGP del Cappero funziona, e quello dell'Arancia Rossa no.
Infatti non vediamo quasi mai nei supermercati il logo IGP, cosa che invece si trova nel cappero o in centinaia di altri prodotti.
Ho spiegato a mia figlia cos'è questa pianta, qual'è la parte che si usa nel settore alimentare, e lei, di sei anni e mezzo, ancora mi guarda.
Dovrò fare lo stesso per le arance, anche se ... forse è già nauseata ........
Perchè non spieghi anche a noi , poveri lettori, cos'è il cappero e perchè si usa?Non devi lasciare solo in famiglia i saperi alimentari. Devi comunicare con il prossimo anche perchè è il prossimo che ti legge e non certamente tua figlia.Attendo di leggere qualcosa sul "cappero".Capperi!Perchè si dice Capperi?
RispondiEliminaIl frutto, di sapore simile ma più delicato del cappero, é detto cucuncio, cocuncio o capperone e si trova in commercio sotto sale, sott'olio o sotto aceto. È usato tradizionalmente nella cucina eoliana per condire piatti di pesce. Gli eoliani usano anche dissalare i cucunci o i capperi e consumarli al pari di una qualsiasi verdura, di solito in insalata.
RispondiEliminaSi dice CAPPERI!, in senso di meraviglia e/o sorpresa, per non dire: ca-voli, ca-spiterina oppure (ma non è assodato) per non dire ca***!
RispondiEliminaE' probabile, comunque, che l'uso del termine sia legato alla bellezza del fiore (andare a vedere), una vera - appunto - meraviglia!
E' dal fiore che nasce il cucuncio, particolarmente usato tra i tantissimi ingredienti della insalata eoliana. Il vero sapore del cappero, però, lo si può apprezzare solo al naturale (mia opinione, ovvio).
Un saluto eoliano.
Brancolatore
c'è molta ignoranza intorno al cappero; pochi sanno esattamente che cosa sia , effettivamente, il cappero:
• c'è chi dice trattasi di una bacca ,
• c'è chi dice sia un piccolo frutto,
• quasi una piccola oliva.
ma, quello che è fondamentale sapere è che i cappero
• non é una bacca,
• né un frutto ,
• ma .. un fiore , per l'esattezza il bocciuolo di un fiore.;
se non ci credete , prendetene uno bello grosso e gonfio , ed apritelo, come fareste con un papavero ancora chiuso; anche qui troverete pedali ancora da dischiudere, solo che invece di essere rossi, sono di un delicatissimo colore bianco-rosato.
il fiore ed i bocciuoli
infatti, come tutte le piante da frutto, mette i fiori e poi fa……. i frutti, ma , contrariamente a tutte le altre , si utilizza principalmente il fiore “ancora in boccio” che viene chiamato esattamente ….cappero.
naturalmente, come tutte le piante da frutto , anche il cappero ha il suo frutto noto come cucuncio, che ricorda un po' una piccolissima melanzana o cetriolo, che tanto viene detto, in puglia, cucumeriello;
inoltre, per la sua particolare forma allungata, ha anche altri nomi regionali un po’ folcloristici, quale “minchiareddu”.
La descrizione botanica del cappero è troppo scientifica, troppo sterile, troppo impersonale,non comunica nessuna emozione, non il fascino misterioso e secolare di questo bellissimo fiore-frutto, usato ampiamente in cucina, in quella area mediterranea delle calde regioni del sud e nelle assolate isole, specie in terra di Sicilia, nelle Eolie, nelle Egadi, ma anche nelle più lontane Lampedusa e Pantelleria.
EliminaFascino e mistero, ed anche…………. sesso.
Si, ci sono anche risvolti sessuali nello sviluppo vegetativo del cappero.
La pianta è selvaggia, non è domestica, è di difficile coltivazione, cresce dove le pare, spontaneamente, tra le fessure dei muri a secco e dove attecchisce rigogliosa con lunghi rami ricadenti, traendo nutrimento non si sa da dove.
per favorire la germinazione e rendere più umida la stretta fessura , i contadini smaliziati avvolgono i semi dentro un fico maturo, inserendolo poi nella fessura del muro.
In piena primavera fiorisce nei mesi di maggio e giugno e fino a tutta l‘estate, per diminuire progressivamente al sopraggiungere dell'autunno.
Il ciclo “ bocciuolo-fiore-frutto-seme” è anche esso segnato da richiami sessuali .
Oggettivamente il frutto, in termini botanici è il prodotto della modificazione dell'ovario a seguito della fecondazione.
Quindi una mela, una ciliegia o un’albicocca sono il risultato di un atto sessuale; noi crediamo che essi siano da mangiare, ma il vero significato biologico del frutto è fornire protezione, nutrimento e mezzo di diffusione al seme che contiene.
Insomma, tutto questo per dire che la riproduzione delle piante da frutto è complessa e segue percorsi , spesso, personali .
1. Il cappero genera un frutto (che chiamiamo cucuncio, per semplificare)
2. Questo cucuncio, deriva dalla trasformazione dell'ovario del fiore che si modifica profondamente.
3. Secondo la proposta di Winkler invece il frutto non corrisponde necessariamente alla trasformazione di un singolo ovario, ma a quella dell'intero gineceo.
Wikipedia , in relazione al cappero, recita:
• L'ovario è supero, con stimma sessile.
• Il frutto è una capsula oblunga e verde, a forma di fuso, portata da un peduncolo di 2-3 cm, fusiforme e carnosa, con polpa di colore rosaceo. Contiene numerosi semi reniformi, neri o giallastri, di 1-2 mm di dimensioni. A maturità si apre con una fessura longitudinale
Ovario “supero”, …… con stimma sessile ????? cerchiamo parole più semplici.
Per semplificare diremo che il bellissimo e delicato fiore del cappero ha ,
• oltre ai petali bianchi,
• dei filamenti interni detti stami (organi sessuali maschili, dispensatori di polline-sperma) ,
• mentre al centro c’è in unico pistillo (in termine scientifico gineceo, la parte femminile del fiore)
Nella struttura più semplice il gineceo ricorda la forma di un fiasco,
suddivisa in tre elementi morfologici
• con una parte basale espansa detta ovario,
• una intermedia più o meno allungata (a volte assente) detta stilo,
• una terminale, di varia forma, detta stimma.
L’ovario è supero in quanto s'inserisce sopra il ricettacolo fiorale da cui emerge in modo evidente.
Cioè l’ovario, non è , come nel caso della mela o pera “infero”, cioè completamente immerso nel ricettacolo, (la parte basamentale del fiore , ma è esposto ; nel caso del cappero,ampiamente, sulla punta del pistillo.)
Lo stimma è la parte superiore del pistillo ed è l'organo sul quale si depositano i granuli pollinici all'atto dell'impollinazione.
Insomma, a causa di questa sua configurazione sessuale,
• il cappero genera il frutto non con l’ingrossamento basamentale del suo fiore ( ovario infero), come avviene pe mele o pere
• ma con l’ingrossamento della parte terminale del pistillo, conformato
proprio a piccola “minchia” (minchiareddu) capito???
amate il cappero, esso è un amatore (in verità ermafrodita)
Dante-Roma.