18 settembre, 2008

latte siciliano

Dopo aver letto le notizia sul latte cinese, addizionato con colle ... ecco che torna in mente un pò a tutti di cominciare a consumare prodotti locali, come il latte.
Questa cisterna carica di latte, rientrava dal Ragusano; era diretta in uno stabilimento del Catanese.
E' vero il latte in questione costa di più, ma almeno sapete che è nostro, che i soldi spesi vengono ridistribuiti nella nostra regione.
Un federalismo agricolo ... utile a tutti i nostri agricoltori.

6 commenti:

  1. non mi fido del prodotto cinese e neanche di quello ragusano. Preferirei che fosse una multinazionale a certificare la bontà del latte venduto in scatola o nel recipiente di tetrapak.Credo che ormai il mercato artigianale non possa rassicurare alcuno sull'igienicità del prodotto e sul tipo di cultura praticato.Personalmente, dei piccoli non mi fido.Preferisco i grandi perchè il controllo è possibile ed è visibile.

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  2. Quindi preferisce la globalizzazione....con buona pace dei prodotti tipici (non meno contollati della multinazionali) e al diavolo il sapore e la solidarietà ai produttori isolani..
    Auguri per il suo fegato..sarà il primo a dover sopportare additivi, coloranti , aromatizzanti e grssi idrogenati. Componenti tipici dei prodotti delle grandi multinazionali.
    E i cosidetti "grandi" (dove vi sono grandi numeri in ballo e, quindi, facilità di corruzione)chi potrebbe controllarli in modo veramente obiettivo?
    Alcune settimane fa è stata data notizia della adulterazione di formaggi di marche famose (citate una sola volta e poi, chissà perchè, non se ne è sentito più parlare ) con la miscela con formaggi scaduti anche da 10 anni!
    Errare è umano...

    Fabrizio La Carrubba

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  3. errare è umano ma se erra la multinazionale il danno è enorme ed il controllo possibile. Se sbaglia il piccolo agricoltore non vedrò nulla e non sarò mai messa in condizione di verificare la causa del danno.

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  4. Il piccolo agricoltore, però, non erra - QUASI- mai per dolo o per speculazione.
    Ognuno è ovviamente libero di muoversi come crede e di dare esecutività alle proprie libere scelte; per non restare sul vago e per quanto mi riguarda, io acquisto solo dal furgoncino che mi vende in nero (ad esempio) della frutta buonissima, un pò cara ma che porta i segni inequivocabili della genuinità [pezzatura varia, colore non uniforme, qualche puntino nero gentile dono di un insetto (stanziale o di passaggio ... che importa) etc., etc.)].

    Un saluto genuino
    Brancolatore

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  5. http://rarika-radice.blogspot.com/2008/09/federalismo-agricolo.html

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  6. Blog di Orazio Vasta,blog libero e pensante,siciliano nazionalitario e internazionalista,nonviolento e antimafioso,zona franca per la poesia e per il gusto di vivere...

    venerdì 19 settembre 2008
    "FEDERALISMO AGRICOLO"/2
    Ricevo e pubblico il commento di Nello Esposito sul post "Federalismo agricolo"(LATTE SICILIANO) ripreso dal blog "VIGOPENSIERO":

    Già in passato ho avuto modo di parlare dei prodotti cinesi, ed ora voglio ribadire il concetto che in parte risponde al primo commento.
    Le tante multinazionali produttrici alimentari, non hanno l'obbligo di indicare la provenienza dei semilavorati, aromi, ed ingredienti.
    Bisogna, per esempio considerare, che la coldiretti ha indicato come il 2007 come anno in cui è triplicato il quantitativo di pomodoro concentrato priveniente dalla Cina, se si pensa che tale prodotto è LARGAMENTE usato come base per la realizzazioni di prodotti precotti, preconfezionati, (tipo 4saltinpadella) e che le nostre abitudini alimentari non ci classificano come consumatori diretti di concentrato di pomodoro, se ne deduce che le multinazionali alimentari ci vendono sotto il loro marchio un prodotto poco controllato proveniente dalla Cina.
    Per ritornare invece al discorso del latte, giorni fa parlando con il mio amico catanese emigrato a milano Davide, lui mi diceva che sotto il suo condominio (in padania) c'è un distributore di latte alla spina, che eroga latte appena arrivato dalla vicina fattoria in appositi contenitori refrigerati.
    Io mi sono collegato con il sito che distribuisce questi tipi di erogatori, e dalla mappa dei distributori presenti sul territorio della penisola italica, si può notare come questo tipo di commercio è principalmente diffuso al nord.
    Quindi, mentre noi dobbiamo dare ai nostri figli il latte francese in contenitori tossici (ricordate qualche anno fa lo scandalo nestlè) loro hanno la facoltà di riassaporare un gusto che a me viene negato da circa 30 anni.
    Nello Esposito

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