01 settembre, 2008

sette in condotta

Che bello, torna il voto in condotta, e forse anche i voti nelle pagelle. Ho esordito così in questi giorni non appena ho sentito la notizia, e la mente è tornata indietro, molto indietro, nel 1974, quando nel ginnasio avevamo in classe, al Collegio Pennisi di Acireale, un prete Gesuita, tale padre Alaimo, che insegnava Religione. Era davvero scarso. Lo pigliavamo in giro e basta. Non si faceva nulla, e per questo eravamo indisciplinatissimi. Tutti. Un giorno lui arrabbiatissimo sbottò "vado via ed in questa classe non ci metto più piede". L'indomani era di nuovo in classe. Io mi alzai e dissi: "Padre, ma Lei come mai è ancora qui?" Non mi fece finire. Rispose "fuori, dal Preside". Il Preside era padre Fiorenza; chiamò mia madre, alla quale, non appena giunta, disse "faccia fare a suo figlio tre giorni di vacanza". Mi sospese per tre giorni. Nella pagella il voto in condotta fu 7! Mio padre (quel sant'uomo) si arrabbiò moltissimo, ed era vergognatissimo. Io pure. Ma oggi, ripensando a quel giorno, non solo mi ammazzo dalle risate, ma penso che l'avrei rifatto, anche se mio padre si arrabbiò. Ieri pensando a questa cosa mi sono fatto un sacco di risate, e ho anche chiamato al telefono un mio amico storico Giacomo (ma lo chiamavamo Geki, ed io lo chiamo ancora così) Tropea. Abbiamo riso insieme ricordandoci questa cosa. Sette in condotta! E' stato bello anche questo. Un peccato di gioventù. Ma chi non è stato indisciplinato a scuola?

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