28 ottobre, 2008

risposta al virus dell'arancia pazza 4°

IV ED ULTIMA PUNTATA
Col procedere del mio ragionamento vi darò, sempre più, conto e ragione di questo anomalo percorso per giungere a Taormina anche se sin d’ora emergono fondamentali principi: terapia, eradicazione, prevenzione e previsioni di nuovi scenari e, come diremo qui di seguito, efficacia ed efficienza. Concetti irrinunciabili per risolvere i nostri problemi. E attenzione: ciò è possibile addirittura con meno soldi se prevalgono intelligenza e raziocinio e se ci si libera della stupida burocrazia che tanti funzionari pubblici fa sentire potenti. E qui il richiamo al concetto di efficacia ed efficienza appare più che mai opportuno. Grosso modo alla base del primo vi è il raggiungimento degli obiettivi con il minimo dispendio di energie mentre con l’efficienza, pur raggiungendo gli obiettivi, si prescinde dalla quantità delle risorse impiegate. Quale dei due secondo Voi è stato applicato nella nostra agricoltura? Oppure nessuno dei due? Nella prossima puntata chiameremo i virus o i loro “mutanti” con il proprio nome sottolineando cosa si sarebbe potuto o dovuto fare e cosa si può o si deve fare rispondendo, così, più compiutamente, anche alle domande che ci siamo posti all’inizio. Parleremo di Europa, questa Europa, come burocratificio, stipendificio, teoremificio sempre più lontana dalla realtà delle cose (sono europeista !). Parleremo di globalizzazione e liberalizzazione nonché della scandalosa “forbice” fra i prezzi alla produzione ed i prezzi al consumo (su cui ho una proposta) ma è necessario sapere anche cosa chiedere seriamente e coralmente alla politica, senza escludere l’eventuale rivisitazione di alcuni comportamenti da parte di taluni agricoltori o loro aggregazioni. Il virus resiste? Il farmaco non arriva? La stupidità dilaga? Le fotocopie non uccidono il maledetto patogeno? E noi scriviamo su questo blog! P.S. Di fronte ad un lancinante mal di denti, a causa di una infezione, il medico può fare tre cose: 1) può togliere il dente pur essendo recuperabile (eliminare o marginalizzare l’agricoltura); 2) può prescrivere l’analgesico (prorogare le scadenze dei credit agrari); 3) può prescrivere l’antibiotico ( programmare finanziamenti strutturali). Tutti e tre questi interventi sono sbagliati. La scelta giusta sta nella combinazione dei punti 2 e 3. L’antibiotico ha bisogno di tempo per manifestare i suoi effetti e nel frattempo il paziente potrebbe morire di dolore (il direttore di banca attiva le procedure per il protesto). L’analgesico allevia il dolore ma senza l’antibiotico si ripresenta (alla nuova scadenza, già prorogata, di nuovo mancano i soldi).

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