25 ottobre, 2008

risposta al virus dell'arancia pazza

Ricevo da un collega e pubblico "a puntate". All'ultima puntata, se il collega vorrà, metterò anche nome e cognome.
I PUNTATA
Oggetto: Il virus di Corrado Vigo è un “mutante”, ha acquisito resistenza: occorre un nuovo principio attivo (nuova terapia). Ci sono virus e virus. Quello arancicolo (meglio virus agreste) è tutto sommato, il più semplice da aggredire poiché il suo meccanismo d’azione è noto a differenza di molti altri virus che vanno prima studiati e poi compresi. Eppur resiste ed acquista anno dopo anno maggiore virulenza. Ma perché? Chi lo vuole? Oppure chi è così distratto da sottovalutarne il pericolo? Oppure, ancora, dove sta l’incompetenza e/o l’inadempienza? Il discorso sarebbe molto lungo ed in questa sede la sintesi è d’obbligo anche se posso rispettarla solo in parte perché sto per chiederVi il permesso di farmi giungere a Taormina passando da Randazzo e Castiglione di Sicilia. Ma perché questo percorso così insolito? Perché voglio fare un paragone fra “mutazioni geniche” (tutta colpa di Corrado Vigo che mi ha trascinato su questo terreno), strategia di contrasto delle loro resistenze per i virus veri e ciò che si fa per i virus agresti. Virologi e batteriologi, sia nel campo delle patologie animali che in fitopatologia, sono costantemente impegnati ad affrontare le cosiddette “resistenze”, frutto, appunto, delle “mutazioni geniche” (in realtà la “resistenza” può anche essere legata ad un semplice adattamento metabolico senza alcuna modificazione di geni, ma per i nostri scopi va bene così). L’enorme mole di principi attivi, con analoghi effetti terapeutici, sia nelle patologie animali che vegetali, oltre che giustificarsi con l’esigenza di tenere conto delle eventuali sensibilità soggettive verso un determinato principio attivo (vedi sensibilità alle penicilline, aspirina ed altri FANS, Fitotossicità di alcuni fitofarmaci ecc.), si giustifica, soprattutto, con il delicato fenomeno delle mutazioni che conferiscono resistenza. L’uso indiscriminato delle penicilline nel dopo guerra ha innescato una serie di mutazioni batteriche che hanno reso questo prezioso farmaco non solo inutile ma pericolosissimo.Di qui la ricerca di nuovi antibiotici. ...... (continua)

1 commento:

  1. Dopo aver letto tutta la storia mi pronunzierò, caro il mio Vigo

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