04 novembre, 2008

wine amarcord

Un'altra disfatta pesa gravemente sugli agricoltori isolani.
Sembra di stare in un concorso: a chi riceve più danno!
Era il 2004. I viticoltori furono chiamati (o spronati) a fare una bando OCM VINO. Furono in tanti a parteciparvi. Venne fatta una graduatoria, e nel bel mezzo del cammin di questo bando ... 2.000 pratiche rimasero inevase.
Come d'incanto arrivò un altro bando, quello del 2006, ed ecco che ... nonostante le proteste, nonostante i ricorsi al TAR il colpo di penna sulla questione completò l'iter delle istanze. Tutte quelle pregresse impagate: "morte". Nessuna esclusa. E con esse morirono, di fatto, oltre alle speranze dei viticoltori, anche molte cantine sociali, che fallirono addirittura. Non si fece nulla, nemmeno lo scorrimento delle graduatorie. Eppure rimasero furoi 2.000 viticoltori solo per mancanza di copertura finanziaria ... copertura presente nel bando 2006 ... ma nel frattempo il TAR, e siamo ai giorni nostri, boccia tutto e tutti, che con la coda fra le gambe rimasero azzittiti, così come avvenne nel 2001 ... dove uno scempio di ben più ampie dimensioni si perpetrò ai danni di tutti gli agricoltori della Sicilia: 15 anni di progettazioni, con leggi e reg. CEE diversi, furono cancellati da un decreto Assessoriale in ... pochi secondi. Il tempo della firma. Quella firma cancellò 15 anni! Una vera follia! Come dire al mio pc "delete *.*" o peggio "format c:".

2 commenti:

  1. Gent.mo Dott. Vigo,
    penso che uno dei problemi risieda nel fatto che i progetti non vengano assolutamente considerati un patrimonio da non assoggettare alla depauperazione; anche se, è bene riconoscerlo, a volte non potrebbero esserlo perchè fatti in fretta e sotto la pressione dei tempi esigui e delle pile infinite di A4. E l'attuale meccanismo dell'accesso all'agevolazione, tra l'altro, non lo consente nemmeno. Sarebbe sufficiente dire alle aziende, ad esempio all'inizio d'ogni anno o campagna, guardate che per l'anno in corso le domande di finanziamento per questa misura, per questa azione, andranno presentate a far data sei mesi da oggi (data precisa) con queste regole tecniche, fatti salvi gli aggiornamenti dovuti ad IMPROROGABILI esigenze di attuazioni normative disposte dall'Altissimo: me la presenti entro giorno tot una manifestazione d'interesse (non vincolante) con una stima dei costi dell'investimento che intendi affrontare?. Ci sarebbe tutto il tempo per preparare progetti esecutivo-cantierabili, predisporre le eventuali autorizzazioni collaterali etcetera, etcetera. Le domande non finanziate per esaurimento fondi andrebbero poi automaticamente spostate sul nuovo bando a semplice richiesta degli interessati (mi pare che si faccia così per il conto energia).
    E' probabile che tutto ciò sia troppo semplice per essere realizzabile ma la complessità dovrebbe condensarsi solamente nello sforzo che deve fare la P.A. per creare procedure semplici ed eque, soprattutto eque.
    Lei ha perfettamente ragione, a volte basta il tempo di una firma per distruggere il frutto di secoli, figuriamoci il frutto di un progetto.

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  2. Caro Corrado, la gravità del problema, oltre a quello che puntualmente, con la massima precisione e sinteticità descrivi,è stato quello dell'assoluta indifferenza delle autorità locali. dei diretti interessato (operatori agricoli, compresi amministratori delle cantine sociali)organi di stampa etc. i quali sono stati tutti sollecitati ma tutto è scivolato via come svanito nella nebbia e dire che si sono persi oltre 20 mln. di €. in forma diretta più altrettanti in forma indiretta, al di là dell'effetto che avrebbe avuto sulla produttività delle aziende che lì sarebbe da aprire un capitolo a parte. Ho avuto la netta senzazione che tutto fosse già orchestrato da un direttore che a sua volta fosse diretto..........

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