11 dicembre, 2008

igp arancia rossa di sicilia

Ricevo e pubblico. Il nome è di fantasia, perchè l'autore vuole restare anonimo.
Egr.dott.Vigo, oggi le scrivo per portare alla sua attenzione una delle tante inefficienze,o sarebbe meglio dire pigrizie,che affossano l’agrumicoltura siciliana e che se risolta potrebbe dare un aiuto tangibile alle finanze in crisi di tanti poverini,mi riferisco alla tanto sbandierata certificazione I.G.P arancia rossa;sbandierata perché l’assessore ai convegni ricorda sempre l’aumento annuale delle superficie certificate,senza però accennare a chi appartengono quegli agrumeti(commercianti) e chi effettivamente ne trae beneficio economico(sempre loro). Il beneficio economico è molto elevato,basti pensare che il prodotto certificato,a parità di confezione e pezzatura col prodotto comune,anonimo ,nei mercati all’ingrosso del nord viene venduto dalle 500 alle 800 lire in più,l’unica differenza è nel bollino;basterebbe dare semplicemente una parte di quelle 500 o 800 lire all’agricoltore,per avere un prezzo dignitoso… Invece nella pratica il commerciante non riconosce niente,e le arance certificate fanno la stessa fine delle arance biologiche,ossia vengono contrattate alla stessa maniera di quelle comuni. Una lamentela la faccio pure al Consorzio di tutela che dovrebbe quanto meno informare,pubblicizzare,rendere noti i vantaggi economici della certificazione per non far regalare all’agricoltore il suo prodotto,e soprattutto dovrebbe far conoscere le aziende agricole che producono igp,come fa un commerciante con buone intenzioni a sapere chi produce e dove si trova?
Il disciplinare(1997,attenzione!) prevede un elenco dei soci produttori,da depositare presso la
camera di commercio e i comuni interessati…ebbene la scorsa settimana mi sono recato alla camera di commercio presso l’ufficio competente che gestisce anche altri elenchi come quelli sui vini (che esistono),e quando gli ho chiesto informazioni su quell’elenco pare che gli avessi chiesto la luna,…mai esistito! L’Igp per i commercianti è l’affare d’oro del momento,e il consorzio lo gestisce in silenzio,della serie “lo sappiamo solo noi,e non lo dire in giro’. L’elenco è importate,almeno per creare una rete di relazioni tra i produttori stessi e tra questi e i commercianti,se no il tutto si riduce ad una semplice operazione speculativa in cui si arricchiscono solo pochi e i soliti(i commercianti con gli agrumeti tutti certificati),mentre per l’agrumicoltore diventa un’altra tassa che si aggiunge alle altre. L’assessore dice di non poter aiutare gli agricoltori perché siamo in un sistema li libera concorrenza(giusto),ma non può essere un pretesto per giustificare l’immobilismo di fronte alla angoscia e disperazione di centinaia di migliaia di padri di famiglia(allora che ci stai a fare lì) e poi si dimentica di dire che la politica ha il compito di regolare ,di dare le norme giuridiche, e di controllare sulla loro corretta applicazione,questo sì che lo può fare e per giunta a costo zero. Non si chiede assistenzialismo,soldi a pioggia,ma il rispetto di un disciplinare ,di uno Statuto di un
Consorzio di “ tutela”.
Stesso discorso potrebbe essere fatto per le OP…,ma questa è un’altra lunga discussione. Chissà cosa potrebbe pensarne di tutto questo,’Giuvanni’?

8 commenti:

  1. caro Corrado mi meraviglio di te che pubblichi questa lettera che è un ammasso di incongruenze,e ancor di più senza una firma segno di cattivo gusto.Non sò se ha senso rispondere a questo signore,dove si evince la sua totale ignoranza in merito.In ogni caso come Consigliere del consorzio avra delucidazioni in merito!!!!

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  2. Egr. Dott. Corrado Vigo, La prego di perdonare questa mia intrusione ma, causa i noti chiar di luna, l'ozio mi stà anchilosando il sistema neurovegetativo e mi sono così arbitrariamente concesso questo innocente momento di distrazione.
    Non sapevo proprio dove inserire il seguente post e lo ripongo qui, se non altro, perchè ispirato da alcune acca mancanti (ritengo volutamente) e da una risposta avvolta su se stessa. Senza offesa per alcuno, ovviamente.

    Il seguente miniquiz si compone di 4 semplici domande e indica se si può essere ritenuto un “professionista” nel proprio lavoro.

    1. COME FAI A METTERE UNA GIRAFFA NEL FRIGORIFERO?
    LA RISPOSTA CORRETTA È:
    -Apro il frigorifero, metto dentro la giraffa e chiudo la porta.
    Questa domanda indica se tendi a complicare le cose semplici.
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    2. COME FAI A METTERE UN ELEFANTE NEL FRIGORIFERO?
    RISPOSTA SBAGLIATA:
    Apro il frigorifero, metto dentro l’elefante e chiudo la porta.
    LA RISPOSTA CORRETTA È:
    -Apro il frigorifero, tolgo la giraffa, metto dentro l’elefante e chiudo la porta.
    Questa domanda verifica la propria abilità di pensare attraverso la successione delle proprie azioni.
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    3. IL RE LEONE STA TENENDO UNA CONFERENZA DI ANIMALI. SONO PRESENTI TUTTI GLI ANIMALI TRANNE UNO. CHI MANCA?
    LA RISPOSTA ESATTA È:
    -L’elefante. Infatti l’elefante è nel frigorifero, ricordi?.
    Questa domanda mette alla prova la propria memoria.
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    OK, anche se non si è risposto correttamente alle prime domande, si può ancora avere un’opportunità per dimostrare la propria abilità.

    4. DEVI ATTRAVERSARE UN FIUME CHE È ABITATO DA COCCODRILLI. COME LO ATTRAVERSI?
    LA RISPOSTA CORRETTA È:
    -A nuoto. Sai perché? Perché tutti i coccodrilli sono presenti alla conferenza degli animali. Ricordi?
    Questa domanda indica se si apprende velocemente dai propri errori.
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    Secondo la XXX XXX Consulting, circa il 90% dei professionisti testati ha dato tutte le risposte sbagliate, mentre molti bambini in età pre-scolare hanno dato diverse risposte esatte.
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    La mia modesta persona ha risposto correttamente ad una sola domanda (sic!)
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    Dr. Vigo, a scanso di equivoci, si parla di "professionisti" e non di "liberi professionisti".
    Ella ha qualcuno cui proporre di partecipare al quiz?
    Grato per il Suo perdono La saluto cordialmente.

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  3. A proposito di DOP, IGP, IGT e DOC perchè non affrontiamo questa "croce e delizia" degli agricoltori?

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  4. Una piccolissima nota sul "cattivo gusto":
    un "Anonimo"si "meraviglia" perchè Corrado ha pubblicato "senza firma" la lettera sull'"igp..."!
    Fine della piccolissima nota sul "cattivo gusto".
    Orazio Vasta

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  5. L’essere siciliano rappresenta un elemento di cui si è orgogliosi, per ciò che rappresenta la nostra isola sotto l’aspetto culturale, sociale ed economico. Se si parla con un agricoltore siciliano , senza esclusione di nessuno, si raccolgono da un lato le lodi per le produzioni della propria terra e dall’altro le lacrime per la crisi che caratterizza l’agricoltura siciliana. A questa condizione nella quale tutti diventano esperti o conoscitori delle soluzioni uno delle cose alla quale si dilettano maggiormente e di demonizzare l’operato di chiunque si adoperi per migliorare la situazione.
    Nello specifico chi vi scrive ha sempre cercato nella massima trasparenza di portare avanti un progetto, che grazie alla disponibilità di un’Assessore (tecnico-agrumicoltore- della Sicilia orientale), ha visto muovere i suoi primi lenti passi. Sicuramente si poteva fare molto di più, meglio e con maggiore ricadute, ma bisogna essere soddisfatti dei risultati ottenuti in quanto rappresentano la potenziale svolta.

    A chiarimento il Consorzio di Tutela Arancia Rossa di Sicilia IGP, ha quale mandato quello di promuovere e valorizzare il prodotto, col divieto assoluto di esercitare alcuna azione di vendita o di commercializzazione, che è demandata a tutti gli operatori autorizzati (produttori o commercianti). Dal 2003 il mandato del controllo, ricoperto dal Ministero delle Politiche Agricole, è stato demandato operativamente ad un soggetto privato (Check Fruit), mantenendo il MIPAAF il ruolo di garante nei confronti dei consumatori e depositario degli elenchi e dei nominativi dei produttori e dei condizionatori IGP.
    Negli ultimi anni dopo una costante azione di sensibilizzazione si è giunti all’obiettivo che per competere è necessario dotarsi di tutti gli strumenti di differenziazione , fra le quali il marchio dell’IGP (Indicazione Geografica Protetta) rappresenta uno dei tanti tasselli. La strategia deve essere quella di differenziarsi dal resto delle arance per competere non sul prezzo ma sulla qualità e sui servizi, attraverso .

    Le linee d’azione del Consorzio per il 2009 sono:
    - Internazionalizzazione
    - Educazione alimentare
    - Promozione ed informazione salutistica

    Nello specifico a risposta dell’anonimo vorrei chiarire che:
    - ho già attivato un collaboratore affinché sia depositato presso la CCIAA un elenco dei produttori e dei condizionatori, pur non essendo un obbligo in quanto l’istituzione garante è il Ministero, affinché sia colmata l’eventuale lacuna informativa, pur sottolineando la completa disponibilità del Consorzio a fornire tutti i dati a tutti coloro che lo richiedano.
    - Come in precedenza affermato il Consorzio porta avanti delle iniziative con l’obiettivo di promuovere l’arancia rossa affiancati da tutti coloro che manifestano la volontà e l’interesse verso un progetto. Come ben dice l’anonimo, sarebbe auspicabile che i produttori si riunissero per fare delle iniziative di valorizzazione, ma dopo decenni di fallimentari esperienze con la cooperazione, si è passati il testimone agli operatori commerciali, che in molti casi rappresentano l’unico collegamento con il resto della filiera e lo strumento per arrivare al consumatore. In tal senso , chi vi scrive è un produttore, che auspica delle integrazioni verticali attraverso degli accordi di filiera che permettano di dare dignità al produttore, sottolineando che esso è l’ultimo attore, al quale si chiede la maggiore compressione dei ricavi, ma poco sopra di esso si individuano gli operatori commerciali che per il manifestarsi di un potere nettamente maggiore oggi si devono piegare alla gdo. La risposta a tutto ciò non deve essere la divisione, ed il conflitto fra “produttore-OP-commerciante” ma la coesione in quanto l’atteggiamento fin qui svolto da tutti ha portato all’attuale condizione, pertanto solo la condivisione di un progetto comune potrebbe portare a rivedere le politiche della filiera agrumicola e la svolta anche in relazione alla revisione dell’OCM con l’aiuto al reddito e l’eliminazione dell’aiuto alla trasformazione.
    - Per quanto attiene alle superfici le possono assicurare che esse non fanno riferimento ai soli operatori commerciali, ma bensì a molti singoli produttori lungimiranti ed intraprendenti, in molti casi associati in OP, che hanno creduto nell’IGP.
    - Per quanto attiene ai prezzi , sicuramente non sono gratificanti per chi dopo un anno coltiva i propri agrumeti e osserva l’aumento crescente dei costi di produzione e la diminuzione delle rese dovute a fenomeni atmosferici. Tuttavia una magra consolazione può pervenirci sia dalla Spagna nella quale le arance del mese di Novembre (primizie) sono state liquidate al produttore ad un prezzo medio di 0.13 €/kg, sia che dall’accertata preferenza delle arance rosse rispetto alle bionde nel mercato nazionale con un discreto differenziale di prezzo rilevato nel 2008. Capisco che è una magra consolazione ma questo per capire che la crisi è di sistema, in quanto si mangia meno frutta e si vuole spendere meno.

    In attesa di Vostri apporti costruttivi

    A nome di tutti il Consiglio di Amministrazione del
    Consorzio di tutela Arancia Rossa di Sicilia IGP
    Il Presidente
    Alessandro Scuderi Matarazzo

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  6. Vorrei precisare che "l'anonimo" che mi ha scritto ha un nome e cognome, che è gelosamente custodito nel mio pc. Anzi l'Assessore, che è stato informato, sa chi è anche se non lo conosce!
    Vorrei fare, invece, un appunto a chi mi scrive:
    "caro Corrado mi meraviglio di te che pubblichi questa lettera che è un ammasso di incongruenze,e ancor di più senza una firma segno di cattivo gusto"
    MA STAVOLTA E' LUI L'ANONIMO, anche se dall'indirizzo IP so chi è, ma i lettori del blog no, e leggono solo un insulto a me!
    Questo è un blog privato, che racchiude gioie e dolori un pò di tutto, anche se da un bel pò di anni ... sono solo i dolori ad accompagnarci.
    E più dolori ci sono, e più scrivo!

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  7. Concordo con il dott. Scuderi Matarazzo, sono comunque da premiare le iniziative, dei singoli o di enti, volte a cercare di migliorare la situazione dell'agrumicoltura siciliana.

    Pongo alcuni quesiti:

    1. occorre evidenziare meglio i vantaggi che i singoli produttori (piccoli o grandi che siano) possono ottenere dall'appartenenza al consorzio IGP, per evitare domande e dubbi come quelli esposti dal creatore del post;

    2. situazione dell'arancia rossa: sicuramente e' la nostra (potenziale) arma in piu', ma bisogna riflettere sul puntuale crollo dei prezzi a gennaio-febbraio in corrispondenza della campagna delle arance pigmentate. Eccesso di produzione, ma sicuramente anche difetto di commercializzazione, di cui sono responsabili in primis gli operatori commerciali;

    3. educazione alimentare: promozione per la distribuzione macchinette spremi-agrumi nelle scuole elementari, medie inferiori e superiori, negli uffici pubblici. Si puo' fare qualcosa?

    4. conflitto "Produttore-OP-commerciante": il produttore deve capire che vantaggi puo' ottenere (se ci sono) dall'iscrizione ad una OP, contemporaneamente bisogna isolare i casi di OP in palese conflitto di interesse (basta leggere i giornali) in cui i soci vengono sfruttati solo per favorire i (mal)affari dei proprietari.

    Concordo che solo l'integrazione SERIA produttore-commerciante (p.es. sviluppando programmi comuni di innovazione varietale, etc..) puo' migliorare la situazione.

    Saluti.

    Delfo Fusillo

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  8. Risposta al Sig. Delfo Fusillo che lo ringrazio per le domande costruttive:
    occorre evidenziare meglio i vantaggi che i singoli produttori (piccoli o grandi che siano) possono ottenere dall'appartenenza al consorzio IGP, per evitare domande e dubbi come quelli esposti dal creatore del post;
    [alessandro scuderi matarazzo] il riconoscimento del marchio IGP è un diritto che spetta solo al produttore, pertanto per utilizzare detto marchio qualsiasi operatore deve acuistare da un produttore certificato. Come in tutti i campi esistono delle inefficenze che portano a sfruttare i produttori senza che essi ne abbiano dei vantaggi in termini di prezzo, ma sicuramente nasce il vantaggio di essere preferiti rispetto a tanti altri produttori. Io parto da una considerazione , per un'azienda di 10 ettari il costo di iscrizione e gestione della certificazione IGP è di circa 100 euro annui, una cifra alquanto limitata, se tale strumento viene gestito in maniera oculata ed attenta dal produttore anche evidenziandolo nella fase di vendita o per creare delle sinergie con alcuni operatori, può essere già un inizio.

    2. situazione dell'arancia rossa: sicuramente e' la nostra (potenziale) arma in piu', ma bisogna riflettere sul puntuale crollo dei prezzi a gennaio-febbraio in corrispondenza della campagna delle arance pigmentate. Eccesso di produzione, ma sicuramente anche difetto di commercializzazione, di cui sono responsabili in primis gli operatori commerciali;
    [alessandro scuderi matarazzo] l'arancia rossa , come dico da anni, ha il probleme di essere considerata un'arancia, e non un frutto diverso, basti solo pensare che il mecato del mandarino è totalmete diverso da quello del clementine, questo dovrebbe accadere per le arance rosse che dovrebbero avere un'identità diversa per potersi affermare senza competere sul prezzo. A questo si aggiunge un problema antico dettato dalla vecchia legge di mercato domanda/offerta, nel caso delle arance la domanda è rigida (non aumenta al variare dell'offerta anche a prezzi bassi) pertanto cosa accade nel mese di gennaio, si concentra tutta la produzione e per un eccesso di offerta i prezzi scendono.

    [alessandro scuderi matarazzo] Cosa FARE: 1) differenziare il prodotto , utilizzando vari strumenti dall'imballaggio con evidenziato arancia rossa, (meglio se si utilizza lo strumento di differenziazione IGP) , 2) internazionalizzazione, tutti paesi portano arance nel nostro paese , noi non possiamo avere una strategia di difesa dobbiamo attaccare anche gli altri mercati.3) variare le varietà con nuove cultivar gradite maggiormente dal consumatore.


    3. educazione alimentare: promozione per la distribuzione di macchinette spremi-agrumi nelle scuole elementari, medie inferiori e superiori, negli uffici pubblici. Si puo' fare qualcosa?
    [alessandro scuderi matarazzo] ci si sta lavorando, in provincia di catania ne sono state installate 30 , non è semplice ma può rappresentare la via maesta, per avvicinare i bambini e le famiglie al consumo di arance e nello specifico di arance rosse.

    4. conflitto "Produttore-OP-commerciante": il produttore deve capire che vantaggi puo' ottenere (se ci sono) dall'iscrizione ad una OP, contemporaneamente bisogna isolare i casi di OP in palese conflitto di interesse (basta leggere i giornali) in cui i soci vengono sfruttati solo per favorire i (mal)affari dei proprietari.
    [alessandro scuderi matarazzo] ora è il monento giusto, non esiste più l'industria , e le OP devono conquistarsi il produttore, propongo di fare degli accordi precisi in cui al centro ci deve stare :

    1) certezza della vendita del prodotto

    2) utilizzazione dei fondi dei piani operativi

    3) azioni mirate e sinergiche , fra produttoriu e OP per prodotti specifici

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