Alle ore 02.10 è stato registrato un terremoto al largo del mar Ionio, vicino le coste Calabresi.
Il sisma ha avuto una magnitudo di 3.1° della scala Richter.
L'epicentro è stato localizzato ad una profondità di Km. 43,70.
UNA RECENTE SCOSSA SISMICA E LA RICORRENZA DEL CENTESIMO ANNIVERSARIO DEL TERREMOTO DEL 1908 CI OBBLIGANO A RIFLETTERE SULL'OPPORTUNITA' DI REALIZZARE IL PONTE-IMBUTO.
La scossa sismica avvenuta mercoledì alle 22,57 al largo delle coste calabresi e di quelle siciliane, anche se fortunatamente limitata nel tempo e nell'intensità e a qualche chilometro di distanza dall'area dello Stretto, ci obbliga a riflettere sulla vulnerabilità del Ponte sullo Stretto di Messina. Un ponte, peraltro, a campata unica ed in permanente rischio-crollo, anche a causa di altri fattori naturali, fra i quali le tempeste di vento. Per lo sviluppo dei collegamenti e dei trasporti DA e PER la Sicilia ed all'interno della Sicilia, di tutto l'Arcipelago Siciliano, a parere di lu Frunti Nazziunali Sicilianu "Sicilia Indipinnenti", occorre una moderna, coraggiosa e determinata strategia siciliana per il settore. Occorre, quindi, che la classe politica e le istituzioni, in Sicilia, si liberino, una buona vota per tutte, dall'ossessione di dovere costruire per forza un Ponte faraonico, che sostanzialmente avrà le conseguenze di isolare la Sicilia, di sottrarle la centralità mediterranea ed i valori dell'INSULARITA'. Un'operazione, questa, che farebbe, altresì, scomparire la stessa Sicilia, dividendola in tre insignificanti REGIONICCHIE. Da qui, il piano "scellerato", già in movimento, di accorpare Messina e gran parte della sua provincia alla Calabria. A queste considerazioni si devono, ovviamente, aggiungere le ultime fondate critiche di carattere scientifico alla fattibilità del Ponte stesso, che com'è noto sarà a campata unica, stando a quanto è previsto dal progetto di massima. Nessuno accusi l'FNS di eccesso di zelo, anche perchè fra pochi giorni ricorrerà il centesimo anniversario del terremoto e del maremoto che, il 28 dicembre del 1908, distrussero la città di Messina, numerosi centri abitati e provocarono centomila vittime ed un numero incalcolabile di feriti. Insomma, sulla sismicità dell'area dello Stretto nessuno dovrebbe avere dubbi. Neppure i "pontisti" ad ogni costo! Giuseppe Scianò-Palermo
UNA RECENTE SCOSSA SISMICA E LA RICORRENZA DEL CENTESIMO ANNIVERSARIO DEL TERREMOTO DEL 1908 CI OBBLIGANO A RIFLETTERE SULL'OPPORTUNITA' DI REALIZZARE
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La scossa sismica avvenuta mercoledì alle 22,57 al largo delle coste calabresi e di quelle siciliane, anche se fortunatamente limitata nel tempo e nell'intensità e a qualche chilometro di distanza dall'area dello Stretto, ci obbliga a riflettere sulla vulnerabilità del Ponte sullo Stretto di Messina. Un ponte, peraltro, a campata unica ed in permanente rischio-crollo, anche a causa di altri fattori naturali, fra i quali le tempeste di vento.
Per lo sviluppo dei collegamenti e dei trasporti DA e PER la Sicilia ed all'interno della Sicilia, di tutto l'Arcipelago Siciliano, a parere di lu Frunti Nazziunali Sicilianu "Sicilia Indipinnenti", occorre una moderna, coraggiosa e determinata strategia siciliana per il settore. Occorre, quindi, che la classe politica e le istituzioni, in Sicilia, si liberino, una buona vota per tutte, dall'ossessione di dovere costruire per forza un Ponte faraonico, che sostanzialmente avrà le conseguenze di isolare la Sicilia, di sottrarle la centralità mediterranea ed i valori dell'INSULARITA'.
Un'operazione, questa, che farebbe, altresì, scomparire la stessa Sicilia, dividendola in tre insignificanti REGIONICCHIE. Da qui, il piano "scellerato", già in movimento, di accorpare Messina e gran parte della sua provincia alla Calabria.
A queste considerazioni si devono, ovviamente, aggiungere le ultime fondate critiche di carattere scientifico alla fattibilità del Ponte stesso, che com'è noto sarà a campata unica, stando a quanto è previsto dal progetto di massima.
Nessuno accusi l'FNS di eccesso di zelo, anche perchè fra pochi giorni ricorrerà il centesimo anniversario del terremoto e del maremoto che, il 28 dicembre del 1908, distrussero la città di Messina, numerosi centri abitati e provocarono centomila vittime ed un numero incalcolabile di feriti.
Insomma, sulla sismicità dell'area dello Stretto nessuno dovrebbe avere dubbi. Neppure i "pontisti" ad ogni costo!
Giuseppe Scianò-Palermo