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vendite anomale 2°

La vendita "a colpo."
La maggior parte degli "affari" in campagna si fanno "a colpo"; in termine tecnico si usa pure "a strasalto" o "a getto di rete".
Funziona così: si stima il quantitativo dei frutti presenti, poi si mette il prezzo di base medio, e moltiplicando l'uno per l'altro si ottiene il prezzo finale della "partita". Poi si inizia a litigare ... tira e molla ... ed alla fine o si fa l'affare o no. L'affare si concludeva con la firma degli assegni, in genere metà subito e metà prima della raccolta; ma da un pò di tempo la cosa non va più così.
Leggete questa email arrivatami l'altro ieri. Cronaca semiseria dell'affare del secolo Dopo tanti contatti, abboccamenti, telefonate, oggi vengono in azienda per trattare l'acquisto del frutto: lo sento, questa è la volta buona. Si presentano in tre: il cosiddetto "principale" e due suoi collaboratori. Mi chiedono un po' di tempo per stimare: "ma non avete già stimato?" chiedo perplesso, "non si preoccupi, questione di poco", rispondono. Trentotto minuti dopo, si ripresentano: "abbiamo stimato". Guardo stranito l'orologio: "12.000 piante in trentotto minuti?". Lo stimatore mi guarda con aria di sufficienza: "Taliasse chi furriai fila pi fila". Lo guardo ammirato: i miei stimatori ci mettono due giorni. Comincia la trattativa, comunico loro il prezzo da me richiesto. Dopo essersi strappato tutti i capelli, lo stimatore mi dice: "Guardi, il 50 per cento è di pezzatura piccola e non è commerciabile, il 30 per cento ha una malattia inguaribile di cui al momento non ricordo il nome, il 20 per cento è tutto graffiato, del rimanente 20 per cento possiamo parlare." Col morale sotto i tacchi, mi rendo vagamente conto che il totale fa 120 per cento: che ci sia più merce di quello che pensavo? Interviene il principale: "Noi siamo qui per comprare, cerchiamo di fare l'affare senza perdere tanto tempo". Quattordici ore dopo concludiamo per una cifra abbastanza vicina a quella che chiedevo. Dentro di me sento un misto tra soddisfazione e sollievo come di scampato pericolo: mi avvicino per salutarli quando lo stimatore fa un passo avanti verso di me e dice: "naturalmente c'è la mediazione". "Ma come", penso, "è un dipendente nel compratore, fa i suoi interessi, stima per lui, mi ha detto che le mie arance hanno una malattia inguaribile, e io lo devo pagare?" Cerco di opporre resistenza, ma lui fa un altro passo avanti e mi dice con aria altera: "Lei mi deve dare la mediazione, è la plassi!" Lo guardo stranito: ma la plassi non era una malattia delle prime vie aeree? Alla fine , sfinito, capitolo: avrà la sua "mediazione".

Commenti

  1. Carissimo collega agrumicolo di sventura comprendo con rammarico il triste e nello stesso tempo divertente racconto sulla compravendita a strasalto. Certo non conforta sapere che anche io ho subito la stessa trafila di merce "schifiata", di modalità di trattative con anteposte le più brutte volgarizzazioni della lingua italiana e con la più totale maleducazione sulla gestione dei rapporti. Ma ovviamente è probabile che ci meritiamo tutto ciò: lo permettiamo noi nel momento che siamo minacciati dalle banche, dai furti, dalle gelate, dai dubbi se è il caso di rischiare per sperare di ottenere 2 o 3 centesimi in più, dagli assegni post datati e relativa telefonata del giorno prima del versamento con la richiesta di aspettare "nautri vinti iorna" e così via dicendo. Ma che stiamo aspettando? Chiudiamo ed almeno il 15 agosto non siamo alla piana a cambiare il settore della poca acqua del Consorzio che minaccia sempre di chiudere l'erogazione dall'oggi all'indomani. Saluti da uno che ci credeva tanto

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  2. Quella del 120% è capitato anche a me alcuni anni fa. Be del resto la levatura morale e culturale dalla maggioranza di questa gente è nota a tutti. All'elenco di scuse aggiungerei che le "piante sono troppo alte", " sti aranci su sparritteri" (che vuol dire? bo). Poi le classiche "sono troppo piccole" , "sono troppo grosse" e riferito ai myagawa : "Sono verdi, quest'anno il mercato li vuole rossi" e ovviamente... "Sono troppo rossi (maturi) quest'anno il mercato li vuole verdi".
    Ieri l'autista gia mezzo mbriacu mi ha chiesto una bottiglia di vino. Vino, birra, sasizza, sigarette alla ciurma : totalmente abolite. E' un usanza? da me no.

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  3. Purtroppo fino a quando non si comprenderà che vi dovrete organizzare per produrre e direttamente vendere il prodotto, sarete costretti a trattare con questi SIGNORI, che naturalmente non regalano soldi...

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  4. a mia na vota mi rissiru ca 50 vauini di nuciddaru eranu troppu picca! c'è di moriri

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