Continuo a scrivere, come dice "l'anonimo" schiocchezze sulla pezzatura degli agrumi, ma in generale della frutta.
La riprova che la pezzatura piccola va, è data dall'aumento del consumo rispetto alle pezzature più grandi.
Una bellissima pubblicazione dell'INEA, di appena sei mesi fa, lo dimostra: è in aumento l'acquisto, e quindi il consumo, delle pezzature ridotte, di qualsiasi frutto. L'INEA, però, aggiunge che questo dato può anche essere falsato dalla crisi economica, per cui una parte dei consumatori acquista merce con pezzatura più piccola per pagarla meno.
Ma chi ha detto, però, che le pezzature piccole sono meno buone? Anzi, la concentrazione degli zuccheri è quasi sempre superiore, rapportata ai frutti di pezzature maggiori.
Concludo: l'importante è produrre bene e di qualità, poi le pezzature lo sono di meno, anche se, ahimè, le pezzature elevate spuntano sempre prezzi superiori, ed a volte con tutta la buona volontà non si riesce a far fare alle piante ciò che si vorrebbe; il clima condiziona troppo!
Nella buonanima dell'azienda dove lavorai per tanti anni ... tanti e tanti anni or sono, il Dir. Comm.le si inventò un plateaux in legno di appena 5 kg per gli agrumi di piccola pezzatura. Era grazioso e particolarmente gradito dal consumatore finale, soprattutto nei periodi di natale e pasqua; il prodotto non subiva ulteriori manipolazioni ed arrivava al consumatore così com'era stato condizionato.
RispondiEliminaInutile dire che era costoso e preferito solo da alcuni distributori.
Corrado, conzila commu voi sempri cucuzza è: se i produttori non possono mettere becco nella distribuzione e nel packaging hai voglia di "priari santi".
Cordialità.
E noi produttori saremo obbligati a continuare a sorbirci le belle frasi di sensali e commercianti che una volta giunti nelle nostre campagne dicono: "Ma tutto questo 108 e 160 non va bene, dobbiamo abbassare il prezzo..."
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