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l'imbuto perenne

Catania Siamo al porto, anzi agli "archi della marina". Una confusione endemica, storica. In tanti anni di patente, quest'anno ne compio 30, nessuno si è posto il problema dell'imbuto perenne: la strozzatura che si crea in quella zona. La confusione è in tutte le ore del giorno; non abbiate paura la trovate sempre, non ve la potete perdere! In 30 anni nessuno è riuscito a risolvere il problema! Forse dovrebbero chiedere ai tecnici del comune di Acireale, esperti nel creare ingorghi!!!!

Commenti

  1. ingorgo.Cos'è l'ingorgo?Sei per caso un esperto in materia di INGORGHI? A catania solo raramente si formato ingorghi. I nostri Vigili urbani sono bravi sia a creare ingorghi che a scioglierli.Bidsogna chiedere a loro come fare per liberare la strada del Porto dal problema ingorgo.Forse ci penseranno quelli dell'Acqua Marcia non appena l'ecomostro sarà libero da vincoli e pregiudizi. Ci vorrà poco. Forse diventerà un albergo dove gli ospiti rischieranno la morte ad ogni ingresso e uscita.Potranno essere arrotati con raffinatezza. Al risarcimento ci penserà l'Acqua Marcia.

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  2. Ma proprio l'incrocio da cui ci si immette nella strada del porto non era stato oggetto di una modifica frutto della consulenza - niente poco di meno che - dell'arc. brasileiro Oscar Niemeyer? o ricordo male?
    Cordialità

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  3. ma Brancolatore non ricorda che da quelle parti ha lavorato un certo architetto chiamato Mappa che ha regalato alla città l'ecomostro che si trova proprio di fronte al porto .Ho appreso che è stato sequestrato proprio dopo l'inaugurazione. Ma trattasi di un sequestro che avrà breve vita perchè l'arredo urbano è frutto dei capitali della società Acqua Marcia.Il povero Niemeyer chissà cosa avrà pensato o progettato.Mappa lo vince di grosso.Per questo signore credo di origini napoletane o romane , l'ambiente non esiste o esiste in funzione delle cose che deve realizzare per i suoi finanziatori.

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  4. Gent.ma Avv. Arena,
    non è che io non ricordassi ma, più semplicemente, non sapevo nulla riguardo al caso in specie.
    Ho operato un rapidissimo corso di autoapprendimento ed ora ne so qualcosa.
    Io penso che nella ns. Regione, stante l’attuale ordinamento legislativo in materia di edilizia ed urbanistica, quasi – ripeto quasi – nessuna iniziativa edilizia privata è perseguibile sino alle estreme conseguenze perché, non intervenendo in fase preventiva un diniego da parte della P.A., la tempistica discendente dalla procedura D.I.A. (edilizia) consente di iniziare i lavori e, per assurdo, di portarli a compimento.
    Esistono, è vero, i provvedimenti di sospensione e/o di revoca o annullamento del procedimento che la P.A. può emettere anche in autotutela ma qui si entra nel novero dei casi di lana caprina (leggasi volontà politica e non più amministrativa) e via discorrendo.
    Ma ciò che ora più risalta all’occhio del cittadino ignaro è un altro aspetto (al di là della eventuale lesione del pubblico diritto): è meglio ora o prima ovvero sarebbe stato meglio realizzare la strada di piano o (ed è in questo apparentemente insignificante aspetto il vero nodo da sciogliere per l’opinione pubblica) è più “bello” ora?
    Il cittadino ignaro, però, se ne ricorda solamente tra un improperio e l’altro quando si trova imbuattato nel traffico cioè quando, ossimori della vita quotidiana, si perde in lucidità e si guadagna in verità. Poi prevale l’attuale - pubblico - senso del “bello”.
    Cordialità.

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  5. E il traffico adesso come sarà che hanno chiuso gli archi della marina?

    E per approfondire sul palazzo di Caltagirone (acquamarcia) leggete questo.

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