Con il calo delle temperature di questi giorni, ed anche con l’aumento dell’umidità relativa, è ritornato il Cotonello degli agrumi (Planococcus Citri) .
L’infestazione parte sempre da frutti che si toccano, come quelli nella foto, e procede rapidamente.
Le varietà più “attaccate” sono quelle umbonate, come il gruppo dei navel, o le arance “moro”, per la loro caratteristica di produzione a grappoli, ed anche il pompelmo, che fra l’altro fruttifica per la maggior parte all’interno della chioma.
La lotta, in caso di infestazione consistente è d’obbligo. Esistono tanti insetticidi, che ormai tutti noi conosciamo, ma fate attenzione ai quantitativi utilizzati, e soprattutto al periodo di carenza.
Una alternativa, assai valida, è quella del lancio, dall’inizio dell’estate, del Leptomastix dactylopii, che riesce a contenere l’infestazione con grande efficacia.
10 settembre, 2009
Il cotonello
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leggo con piacere i tuoi post di carattere tecnico.Da giovane stavo tentando anche di iscrivermi nella facoltà di agraria.Stupidamente mi ha bloccato la notizia della presenza di una materia molto importante ma a quell'epoca difficile per le mie cognizioni culturali: la matematica. Adesso per me è troppo tardi , ma son contenta lo stesso perchè continuo nel mio lavoro fatto di liti condite con la speranza di giustizia.Ringrazio Bill Gates per la RETE che mi consente di sfruttare le intelligenze altrui e fra queste anche le tue competenze.Prosegui intanto nel tuo lavoro! So che molti ti leggono e ti approvano.
RispondiEliminaIo invece in quella facoltà ci sono dentro fino al collo.
RispondiEliminaMa dimmi, nel mondo reale, quello che sta fuori dalle aule della facoltà, si parla di soglie di intervento, soglie economiche e percentuali di parassitizzazione attiva o sono cose che dovrò scordare una volta uscito da qui?
Di tutto quello che dicono solo 2% vale, il restante 98% non parlo........
RispondiEliminaRAINMAN quanto sarai fuori dalla Facoltà capirai e vedrai...
Le soglie di intervento esistono e come; bisogna commisurare l'attacco in corso con il costo di un trattamento ed il danno che il frutto può avere dal punto di vista commerciale.
RispondiEliminaL'osservazione in campo non è mai troppa.
Ricordo che una volta all'inizio della mia vita lavorativa ho chiesto un parere ad un prof. universitario quanto poteva produrre una albero di frutta, mi rispose circa 20 kg, a quel punto io ho ringraziato per la sua informazione ed ho pensato """""""""" la campagna si deve vivere, non è sufficiente solo avere i manuali di statistica.
RispondiEliminaGentilissimo Dott.Vigo,
RispondiEliminami chiamo Totò e seguo sempre il suo blog..perchè simpatico e intelligente!..e perchè mi tiene vicino alla vita siciliana da cui ormai manco da 20 anni effettivi.In merito al post del cotonello le chiedo un consiglio su come posso intervenire su una pianta di arancio che tempo fa mi portai via da Noto per piantarmela in vaso sul terrazzo a Roma e godere dei profumi classici della mia terra!!!L'odore di zagara non è mai mancato,con invidia dei miei coinquilini,ma da quest'anno mi sono accorto che è invasa a tutt'ora da questo cotonello e non so come eliminarlo!cosa posso fare?grazie fin d'ora per una sua eventuale risposta e complimenti ancora per il suo Blog.Saluti Totò
Rispondo a Totò M. di Roma
RispondiEliminaIl cotonello può combatterlo con appositi antiparassitari (lo so che mi dirà ... OVVIO), tipo Clorpirifos, ma penso che acquistare una bottiglia da un litro per una pianta sia eccessivo, anche perchè la concentrazione da utilizzare è davvero infinitesimale su una pianta sola appunto.
Provi prendendo una di quelle bottigliette spray (tipo sgrassatore per casa) e metta assieme all'acqua un tappo di tensioattivo qualsiasi, tipo LAST al limone o SVELTO o similare.
Spruzzi per bene la pianta allargando i frutti per far penetrare la miscela di sapone, e vedrà che risolverà. Questo semplice e poco costoso sistema può anche utilizzarlo per afidi ecc.
Saluti