Oggi ho ricevuto una valanga di telefonate per la vergognosa storia dell’ARANCIA DELLA SALUTE da farsi con le arance di Ribera, e non con le arance rosse.
Che facciamo, mi hanno chiesto in molti. Buttiamo 20 anni di promozione di arancia rossa a mare, così in un solo anno?
Mi ha anche chiamato l’on.le Sebastiano Spoto Puleo, ex Assessore all’Agricoltura. Era amareggiato ed indignato.
E chi glielo dice alla Principessa Miki Borghese che è stata la promotrice di questo evento, e che si è battuta anno per anno per trovare le risorse per fare la manifestazione, che quest’anno non verranno utilizzate le arance rosse?
E chi glielo dice al Prof. Veronesi che evidentemente ci ha raccontato fesserie per un ventennio?
Una vergogna immane, e speriamo che dopo le proteste di oggi la cosa si fermi qui!
Intanto, così per rinfrescare la memoria, a chi non ne ha perchè mai si è occupato di agricoltura (come Nembo Kid ed il Deputato Assenteista) vi faccio leggere cosa scriveva l’AIRC in una sua locandina, a proposito degli antociani!
Peccato che la censura nei miei scritti ci sia ancora, altrimenti l’intera Sicilia, dalle pagine di un quotidiano, avrebbe letto di questa ennesima nefandezza, perpetrata sulla pelle di chi lavora e patisce l’indifferenza e l’acrimonia di chi oggi sta volendo uccidere un settore un tempo fiore all’occhiello della nostra Regione.
VERGOGNA! Da scriverlo cento volte: VERGOGNA!
Votate, almeno, per il nuovo Assessore, almeno avrà “zero in pagella”!!!!!!
29 settembre, 2009
Lo scambio 2°
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Vergogna !
RispondiEliminaPotessi spostare la mia azienda dalla Sicilia !
Vergogna Califfo Ben Lombardo ibn kalb !
l' ha detto l'assessore............:
RispondiEliminaMa, accanto al Piano di sviluppo rurale, tra le principali priorità che Cimino ha già messo in agenda c’è anche la sburocratizzazione della macchina amministrativa. E così, subito dopo il suo insediamento, il neo titolare dell’Agricoltura ha incontrato i dirigenti generali dei quattro dipartimenti: sul tappeto, tra l’altro, proprio la futura organizzazione della macchina burocratica. «Come primo atto amministrativo – spiega Cimino – ho disposto la rotazione di tutti i responsabili degli uffici centrali e periferici dell’assessorato. Ho già avviato, inoltre, un processo di sburocratizzazione dell’agricoltura siciliana – aggiunge –. D’altronde, è bene ricordare che le imprese agricole sono centrali nella politica regionale e non sono in alcun modo controparte di nessuno; al contrario: la Regione e le sue articolazioni, centrali e periferiche, sono al loro servizio e devono agire con mentalità e operatività conseguenti». In buona sostanza, Cimino è più che convinto che «con un colloquio aperto e franco si possano dare risposte utili». Per l’assessore, in ogni caso, la sburocratizzazione è soltanto una faccia della medaglia. Infatti, risulterebbe poco efficace il beneficio per il cittadino con la sola sburocratizzazione della macchina amministrativa. A questa bisogna affiancare la meritocrazia, tanto discussa, ma altrettanto inattuata. E su tale scia Cimino intende muoversi.
«Bisogna prevedere il riconoscimento del merito nella pubblica amministrazione per migliorare la qualità e ridurre gli sprechi – sottolinea – infondendo sicurezza ai cittadini con fatti e non soltanto promesse». Come dire, una rivoluzione culturale che non può più aspettare. Una priorità dopo l’altra, anima l’agenda politica di Cimino: si va dall’agricoltura sostenibile e multifunzionale all’agrumicoltura, alla cerealicoltura, al florovivaismo, all’olivicoltura, passando dalla zootecnia fino ad arrivare all’acquacoltura. Tutti settori per i quali «bisogna incrementare la qualità e la valorizzazione di risorse genetiche locali e commerciali».
Tocca anche il tasto della legislazione in materia d’agricoltura, l’assessore. «Le norme comunitarie, ma anche quelle nazionali – continua ad affermare – hanno comportato e comportano per l’agricoltura siciliana da una parte maggiori vincoli e opportunità per le relative produzioni anche in relazione alla più aperta competizione internazionale cui esse sono esposte e, dall’altra, una sempre più spinta polarizzazione sulle risorse comunitarie nel finanziamento della politica agraria regionale, pur in presenza di crescenti condizionamenti». In ogni caso, l’agricoltura siciliana, pur accusando evidenti divari rispetto ad altre realtà italiane ed europee, per l’assessore Cimino, «presenta talune potenzialità che vanno pienamente valorizzate, facendo valere, ove possibile, la esclusività del proprio statuto istitutivo con riferimento a questo importante settore produttivo». Un’esclusività che «alla luce degli atteggiamenti della Commissione europea in tema di aiuti pubblici e di concorrenza, risulta nei fatti in gran parte vanificata, per cui s’imporrebbe un adeguato approfondimento della complessa materia».
Vi sembra che uno che vuole fare tutte queste cose sia da zero!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Corrado, potresti darmi elementi più precisi riguardo alla faccenda (ad esempio delibera o decreto o altro)?
RispondiEliminaGiovanni Greco
ASSESSORE,VAI AL PORTO DI CATANIA;E VEDI CHE LA STANNO SCARICANDO LA TUA QUALITA'.
RispondiEliminaFinora l'assessore ha ripercorso un clichè istituzionale seguito da tutti gli altri assessori all'agricoltura,ossia dichiarazioni pregne di grandi obiettivi,di grandi speranze per il futuro,...ovvio,un assessore così parla,nulla di nuovo sotto il sole...cosi come i problemi degli agricoltori rimangono gli stessi da 20 anni,anche se l'agricoltura per statuto regionale è una materia di competenza legislativa esclusiva della Regione Sicilia.
RispondiElimina