12 settembre, 2009

Stress idrici

P1070001Ieri ho fatto queste due foto, in un agrumeto nella zona di Carlentini.
In questo periodo la presenza della zagara  è anormale, e ciò si può giustificare solo nel caso di stress idrico: le piante di agrume, infatti, sono assai sensibili non solo ai ristagni idrici, ma anche alla carenza. In caso di stress idrico da apporti ridotti di acqua, ecco che la pianta al primo acquazzone, o non appena le temperature si abbassano notevolmente, emette una nuova fioritura.
Alcune varietà, come il Calabrese (o Ovale) sono notoriamente rifiorenti, anche in assenza di squilibri idrici.
I limoni, ad esempio, producono una frutto, il verdello, eseguendo una “forzatura” agronomica, che però può essere eseguita solo in terreni molto sciolti e permeabili. In pratica si smette di irrigare dal mese di giugno, e si P1070002aspetta che la pianta vada in “appassimento”. Passare nei limoneti che praticano la “forzatura” fa rabbrividire: le piante infatti denotano un appassimento generalizzato, quasi si trattasse di abbandono dell’intero appezzamento.
A fine luglio, poi, si irriga e contemporaneamente si concima con fertilizzanti azotati (chissà se il METAFERT di questa pratica ne ha tenuto conto, o se la conosce!!!!!), e le piante hanno un risveglio vegetativo (la così detta “arrusbigghiata”) non solo delle gemme a foglia, ma soprattutto di quelle a fiore.
Le piante emettono una grande quantità di fiori (la zagara) e inizia così la produzione dei verdelli, che viene raccolta l’anno dopo.
Chi ha inventato questa pratica della forzatura? Beh … ve lo dico domani, altrimenti il post si fa troppo lungo, e non leggete più!

1 commento:

  1. voilevo solo dirti che da noi si fa la forzatura, ma la pianta nn va in appassimento,,,,nn è cosi' drasticooo

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